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Turismo, sabato 4 ore di sciopero dei lavoratori dei pubblici esercizi

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Turismo, sabato 4 ore di sciopero dei lavoratori dei pubblici esercizi

4 ore di sciopero a livello regionale con iniziativa a Firenze. Le Segreterie toscane di Filcams CGIL, Fisascat CISL, Uiltucs UIL hanno proclamato il blocco delle attività dei lavoratori dei pubblici esercizi per sabato prossimo, 31 agosto.
Ecco le modalità: per il turno di mattina le prime 4 ore, per il turno spezzato e di pomeriggio le ultime 4 ore di presidio presso la Galleria degli Uffizi a Firenze dalle 10 alle 13.

“La FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) associazione che rappresenta bar, ristoranti e l'ANGEM associazione che rappresenta le aziende delle mense, hanno abbandonato il tavolo delle trattative, affermando che solo accettando le loro condizioni si poteva rinnovare il contratto. E questo dopo aver avanzato proposte inaccettabili e di fronte alla indisponibilità sindacale a sottoscrivere un rinnovo del contratto nazionale solo peggiorativo delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori”.

“Il Contratto Nazionale del Turismo è dal 1974 un sistema unico di tutele e norme che regolano i rapporti di lavoro di quasi un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori” spiegano le organizzazioni sindacali. “Questo rinnovo che si colloca in una delle fasi più acute della crisi economica del Paese, ha visto per prima una presa di posizione unilaterale di Angem in rappresentanza di una parte consistente delle aziende della ristorazione collettiva, che ha voluto rivendicare un proprio contenitore contrattuale e negli ultimi due mesi si è poi assistito all'arroccamento su pretese inaccettabili della Federazione Italiana Pubblici Esercizi che aveva fino all'ultimo condiviso l'impostazione data dalle altre controparti al negoziato, per poi bruscamente cambiare idea.”

La mobilitazione riguarderà tutte le imprese rientranti nella sfera di applicazione della sezione speciale Pubblici Esercizi.

“Auspichiamo un ritorno di Fipe al tavolo contrattuale – concludono i sindacati – anche per poter continuare a garantire anche in tempi di crisi un sistema avanzato di relazioni sindacali e condizioni contrattuali sia a livello nazionale che decentrato.”

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