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Legge di Bilancio 2018, artigiani delusi: “Si poteva fare di più per le piccole imprese”

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Legge di Bilancio 2018, artigiani delusi: “Si poteva fare di più per le piccole imprese”

La legge di Bilancio per il 2018 non accontenta gli artigiani che confermano la protesta lanciata sulla stampa nei mesi scorsi con lo slogan “non prendeteci per il mulo!”

“Purtroppo diverse nostre aspettative, per le quali avevamo avuto interlocuzione con il Governo già dalla primavera scorsa – commenta Mauro Giovagnoli, segretario di Confartigianato Arezzo – sono state disattese. Abbiamo anche provato a sollecitare Governo e Parlamento nel passaggio della manovra dal Senato alla Camera, con le pagine acquistate sui quotidiani nazionali il 5 dicembre scorso, sotto il titolo eloquente «Non prendeteci per il mulo». Qualcosa abbiamo ottenuto, ma non misure importanti e, soprattutto, non quelle più aspettate ed auspicate”

“Dopo la peggiore crisi economica del dopoguerra, una rivoluzione digitale dirompente, e cambiamenti geopolitici che hanno cambiato l’assetto dei mercati internazionali, le Pmi si ritrovano ancora una volta a sottolineare l’importanza di valorizzare la cultura di impresa che compone l’ossatura di questo Paese. Per questo avevamo chiesto – sottolinea ancora Giovagnoli – di alleggerire fisco e burocrazia e di varare misure a sostegno della piccola impresa e del lavoro, ma siamo stati ascoltati solo in minima parte.”

Fra le misure approvate e proposte da Confartigianato c’è la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva, che sarebbe passata al 25% invece del 22% e al 11,5& invece del 10%. Una misura questa giudicata utile per non penalizzare gli acquisti. Bene anche la misura che consente il superammortamento dei beni strumentali e le detrazioni irpef relative all’ecobonus, anche se in alcuni casi si abbassa la deducibilità e i bonus mobili ed elettrodomestici e per il recupero edilizio. Bene anche il bonus verde, ma la fatturazione elettronica a partire dal 2019 non piace perchè considerata un nuovo balzello per gli imprenditori, così come non piace il differimento dell’IRI, che secondo Confartigianato avrà effetti negativi per 250 mila imprese fra ditte individuali e società di persone con mancati risparmi di imposta per due miliardi. E ancora gli artigiani sono arrabbiati perchè non hanno ottenuto l’aumento della franchigia sull’Irap e la completa deducibilità dell’Imu sui beni strumentali. Piace invece il riordino del calendario fiscale, che evita intasamenti di scadenze e il credito di imposta per gli investimenti pubblicitari e le imprese culturali e creativi, così come il blocco dei tributi locali. Anche le misure riguardanti la formazione, gli incentivi per l’occupazione giovanile e quelle volte a contrastare la povertà. Infine soddisfa la conferma della nuova Sabatini e l’aumento della dotazione per il Fondo di Garanzia, sebbene insufficiente.

“Complessivamente – conclude Giovagnoli – rimane l’amarezza perchè il sistema delle piccole e medie imprese, che rappresenta una componente essenziale per la ripresa, non ha ottenuto misure importanti che avrebbero aiutato in un momento nel quale c’è bisogno del massimo impegno per uscire da una crisi che ha colpito in maniera durissima e ha messo a durissima prova le nostre aziende.”