Home Giostra del Saracino Anche con i cavalli di riserva Sant’Andrea conferma la regola del dieci

Anche con i cavalli di riserva Sant’Andrea conferma la regola del dieci

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Non passa giorno dove i due giostratori di Porta Sant’Andrea non marcano il tabellone con il 5 + 5 ai primi due tiri. Cavalli titolari e non, poca è la differenza, per non dire inesistente. Dopo aver visto il terzo giorno di prove la sicurezza della coppia Vedovini e Marmorini sul cinque è quasi disarmante. Dopo oltre venti minuti di carriere a vuoto senza colpire il re delle indie, con i cavalli titolari, i due giostratori biancoverdi sono saliti in sella a Nuvola e Pepyto colpendo due cinque in prima carriera. Il popolo biancoverde è in estasi quando manca un solo giorno per chiudere le prove della settimana. Al “cappotto sorpasso” ci credono tutti e ogni giorno che passa il sogno assomiglia sempre più alla realtà.

Gli altri tre quartieri non stanno certo a guardare con Porta Crucifera e Porta del Foro che fanno passi da gigante. Comincia ad arrivare il cinque con facilità e le certezze fanno forte il morale del giostratore. Adalberto Rauco al primo tiro colpisce il cinque in sella a Pia mentre Lorenzo Vanneschi marca un quattro quasi cinque cancellandolo poi al secondo tiro. Unico neo le prove sono state fatte con il mazzafrusto arrotolato al braccio del buratto.

La coppia di Porta del Foro trova Davide Parsi in grande forma due centri e altri due tiri vicinissimi  al pomodoro, il suo compagno Vernaccini dopo aver provato traiettorie diverse al terzo tiro cancella il cinque.

Ultimo quartiere a scendere in piazza è Santo Spirito con la coppia dei Ragazzi Terribili che alternano i cavalli di riserva ai titolari mischiando un pò le carte per chi assiste alle prove. Cicerchia monta il cavallo di riserva Denny, che poi passa a Pineschi, colpendo due volte il quattro mentre Scortecci in sella a Napoleone colpisce un quattro vicinissimo al centro e un cinque. Subito dopo due centri in sella a Faustino.

Unica nota negativa la formula delle prove, tre ore di prove ininterrotte noiosissime, poco spettacolari con infiniti tempi morti che non portano nessun interesse ma fanno uscire dalla piazza i quartieristi non appena il proprio quartiere ha terminato i lunghissimi 45 minuti a disposizione.

Durante l’inverno giostresco è auspicabile rivedere la decisione presa valutando una formala diversa, più spettacolare e utile alla crescita della manifestazione.

Foto: @CaterinaTurchi

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