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La nuova Fondazione Guido d’Arezzo: approvato il nuovo statuto dal consiglio comunale

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La nuova Fondazione Guido d’Arezzo: approvato il nuovo statuto dal consiglio comunale
Piazza Guido Monaco

Approvate dal Consiglio Comunale, con 18 voti favorevoli e 2 contrari, su proposta della Giunta, le modifiche allo statuto della Fondazione “Guido d’Arezzo” in base alle quali diventa gestore dei servizi e delle attività culturali che fino ad ora facevano capo all’ufficio comunale competente. La Fondazione “Guido d’Arezzo Onlus”, istituita nel 1983, assume quindi la denominazione di Fondazione “Guido d’Arezzo ETS”, l’acronimo verrà utilizzato quando sarà iscritta nel registro del Terzo Settore.
Sarà stipulata, infatti, una convenzione tra Comune di Arezzo e Fondazione che stabilisce come a quest’ultima passi lo svolgimento delle attività culturali dell’ente. Il Comune, quindi, assegnerà temporaneamente alla Fondazione il personale dell’ufficio cultura. La Fondazione, inoltre, sarà vincolata, nell’esercizio del proprio mandato, all’osservanza degli indirizzi del Consiglio Comunale e della Giunta. Il Comune concederà, gratuitamente, alla Fondazione l’uso degli immobili a rilevanza culturale e turistica, degli inventari e cataloghi, dei diritti d’autore e delle riproduzioni, dei loghi e dei marchi di sua proprietà. La convenzione ha durata tre anni ed è rinnovabile con delibera della Giunta.
La Fondazione, come riporta lo statuto, risponde ai principi e allo schema giuridico della Fondazione di Partecipazione e non ha scopo di lucro. Anche in collaborazione con terzi ha come obiettivi: la migliore fruizione da parte del pubblico dei beni culturali e delle attività museali, teatrali e musicali; l’organizzazione di mostre, manifestazioni, studi, ricerche, iniziative scientifiche, attività didattiche o divulgative, anche lavorando insieme alla scuola e ad istituzioni culturali e di ricerca italiane e straniere; lo sviluppo e la promozione della diffusione della cultura musicale, in particolare di quella vocale polifonica; l’organizzazione di eventi, concorsi, attività e itinerari culturali.
La Fondazione intende operare principalmente nel settore dell’organizzazione e della gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di particolare interesse sociale, incluse iniziative, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato. A questa attività potranno aggiungersi anche quelle previste dal Codice del Terzo Settore quali: “educazione, istruzione e formazione professionale” ed “interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio”.
È Socio Fondatore della Fondazione il Comune di Arezzo, sono invece Fondatori Storici la Regione Toscana, la Provincia di Arezzo e l’Associazione Amici della Musica. La qualifica di Fondatore Storico è puramente onorifica e non prevede alcuna partecipazione attiva all’interno della Fondazione.
Gli organi della Fondazione sono: il CdA, il presidente, il comitato scientifico, l’assemblea dei partecipanti, l’assemblea dei sostenitori, l’assemblea dei soci istituzionali e il revisore dei conti.
Il Consiglio di Amministrazione è composto da un numero variabile di membri che va da un minimo di tre ad un massimo di sei. Il presidente è il sindaco del Comune di Arezzo o una persona da lui nominata. Ne fanno poi parte: due membri designati dal sindaco, un membro designato per ogni socio partecipante, fino ad un massimo di due, o due membri nominati dall’assemblea dei partecipanti. Oltre ad un membro designato dal socio sostenitore o dall’assemblea dei sostenitori.
Se la carica di presidente del CdA è assunta dal sindaco o da un assessore del Comune di Arezzo, non potranno essere attribuite allo stesso deleghe gestionali dirette da parte del CdA i cui membri restano in carica fino all’approvazione del bilancio consuntivo relativo al terzo esercizio successivo alla loro nomina e possono essere confermati. Il Consiglio di Amministrazione ha tutti poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione della Fondazione.
Le risorse economiche per la gestione della Fondazione sono costituite: dal fondo di gestione iniziale, dalle rendite e dai proventi derivanti dal patrimonio della Fondazione stessa; da contributi attribuiti alla Fondazione dallo Stato Italiano, dall’Unione Europea, da enti territoriali o da altri enti pubblici; dalle quote annuali del Socio Fondatore, dei Soci Partecipanti e dei Soci Sostenitori; dai proventi delle attività istituzionali e da quelli delle attività economiche strumentali, accessorie e connesse alla realizzazione dei fini istituzionali, dalle rendite, dai ricavi e da qualsiasi altra forma di sostegno o finanziamento, diretta o indiretta, volta a sostenerla.

Il dibattito, che ha preceduto l’approvazione, è stato aperto da Arezzo In Comune che ha contestato il fatto che nel percorso di modifica allo statuto della Fondazione non siano stati coinvolti i soggetti che ad Arezzo fanno cultura. Serve un chiarimento su chi saranno i privati che potranno entrare nell’ente. Le politiche culturali del Comune di Arezzo sono delegate a una Fondazione che deciderà su azioni di volontariato e sociali, senza alcun tipo di controllo.

Il Gruppo Misto ha evidenziato come sia in atto una rivoluzione, un pensare diverso da quello che è stato fino ad ora la cultura.

Il Pd ha sollevato alcune questioni relative al fatto che la Fondazione Guido Monaco è regionale, ma la Regione Toscana come anche la Provincia non sono state coinvolte nel percorso di modifica dello statuto e non saranno parte attiva nell’ente. Ha chiesto una sospensiva della delibera fino al chiarimento della posizione di Regione e Provincia.
L’amministrazione ha replicato che Provincia e Regione hanno manifestato l’intenzione di uscire, una scelta possibile solo dopo la modifica statuaria. Ed ha precisato che la cultura è un’attività fino ad ora gestita dalla Giunta e che l’operato della Fondazione potrà essere monitorato dai consiglieri quando vorranno. In merito alla Provincia ha deciso di recedere qualsiasi partecipazione dalla Fondazione Guido d’Arezzo. La Giunta concederà i patrocini, li chiederà alla Fondazione che metterà a disposizione gli spazi.

La sospensiva richiesta dal Pd è stata votata e respinta.