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Tasse scadenza del 20 agosto nuovo calendario alla vigilia della scadenza

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Tasse scadenza del 20 agosto nuovo calendario alla vigilia della scadenza

E’ stato emanato ieri 14 agosto e pubblicato nella G.U. il DPCM che permette ai titolari di partita IVA di spalmare la 2^ rata delle tasse, in scadenza assieme alla 1^ il prossimo 20 agosto, sulle successive 3.

Per effetto del calendario e della sospensione dei pagamenti dal 1° al 20 agosto si erano infatti sovrapposte le scadenze della 1^ e 2^ rata del pagamento delle imposte derivanti dal modello UNICO 2018 per i titolari di partita IVA. Questi infatti, nel caso avessero optato per il pagamento in 5 rate si sarebbero ritrovati con un calendario che prevedeva la scadenza della prima rata il 1° agosto (rinviata al 20 per effetto della sospensione e quello della seconda il 16 dello stesso mese (anche questo rinviato al 20). Ora il DPCM permette a questi contribuenti di poter spalmare la 2^ rata nelle successive tre allentando così eventuali problemi di liquidità.

Chi optasse per questa soluzione dovrà quindi ricalcolare tutte le scadenze ed i relativi interessi di dilazione.

Detto questo non possiamo esimerci dal rilevare come il “Governo del cambiamento” si stia comportando, almeno in questa situazione come tutti i Governi che lo hanno preceduto. Il Decreto pubblicato alla vigilia di ferragosto con gli studi dei commercialisti per la maggior parte chiusi per ferie così’ come la maggior parte delle aziende potrà facilitare solo una minima parte di contribuenti; quelli che provvedono al pagamento in proprio e che siano anche in grado di modificare autonomamente il modello già predisposto.

I professionisti hanno infatti già provveduto, prima di chiudere per ferie, ad inviare tramite il canale Entratel le deleghe dei propri clienti con scadenza il 20 agosto così’ come la maggior parte delle aziende che, provvedendo che provvedendo direttamente, hanno precedentemente dato incarico al proprio Istituto di Credito di provvedere al pagamento. Per poter usufruire dell’opportunità, questi soggetti, dovrebbero quindi richiamare gli F24 già inviati e sostituirli con quelli rielaborati. Un lavoro che prevede la riapertura degli studi ed il richiamo in servizio degli addetti all’amministrazione delle aziende chiuse per ferie. Inoltre le case di software dovrebbero essere così veloci da avere già predisposto i programmi per la rielaborazione dei modelli F24.

Nei mesi scorsi tale anomalia era già stata posta più volte all’attenzione del Governo da commercialisti ed associazioni di categoria. Avere ascoltato ed essere intervenuti quando questi ne facevano richiesta avrebbe certamente agevolato il lavoro di tutti coloro che, giornalmente, sono alle prese con un calendario di scadenze improbo e, cosa ancora peggiore, mai definitivo.

E’ questo l’ennesimo pasticcio che si perpetua sulla pelle dei contribuenti ormai da decenni qualunque Governo sia in carica.