Home Nazionale Trasporti: Fit, bene stop Ue a pacchetto mobilità

Trasporti: Fit, bene stop Ue a pacchetto mobilità

0

Roma, 14 giu. (AdnKronos) – “Accogliamo positivamente la notizia del voto odierno all’Europarlamento: è uno stop temporaneo che però serve per riaprire la discussione affinché il pacchetto mobilità, che così come è stato approvato il 4 giugno ci appare scellerato, sia emendato e finalmente tenga conto delle criticità che abbiamo avanzato”. A dichiararlo è Maurizio Diamante, segretario nazionale della Fit-Cisl, commentando il voto odierno nella seduta plenaria del Parlamento europeo, che ha bloccato il pacchetto mobilità (Mobility Package) così come era stato votato dalla Commissione europea ai Trasporti lo scorso 4 giugno. Il voto di oggi riapre quindi la discussione sul pacchetto stesso.
“Come Fit-Cisl – prosegue Diamante – assieme all’Etf, la Federazione europea dei lavoratori dei trasporti a cui siamo affiliati, e agli altri sindacati ci stiamo opponendo da mesi con forza al pacchetto mobilità così come è formulato, perché riduce i tempi di riposo e aumenta quelli di guida degli autisti di camion e autobus a lunga percorrenza e peggiora le condizioni di distacco transnazionale. È lampante il drammatico impatto che avrebbe il pacchetto sulla sicurezza stradale: per le vie d’Europa circolerebbero milioni di autisti più stanchi”.
“Nel caso dei camionisti, va detto- prosegue Diamante – che loro già conducono una vita durissima, lavorando anche 18 ore al giorno e mangiando e dormendo sui loro camion. E va ricordato che la Corte di giustizia europea lo scorso 20 dicembre aveva sancito con una sentenza il divieto al riposo nell’automezzo. Nel caso degli autisti di autobus, evidenziamo i rischi della stanchezza di chi guida in primis per i passeggeri. Quanto al distacco transnazionale, il pacchetto aumenterebbe la concorrenza sleale delle imprese con residenza fittizia nell’est Europa, che già sottopagano i lavoratori distaccati in Italia ed eludono il fisco italiano. Lo stop votato oggi ci consentirà appunto di riaprire la discussione, per cui aumenteremo, assieme a Etf e agli altri sindacati, la nostra azione di pressione sugli Europarlamentari. L’Europa non è stata fondata sullo sfruttamento, ma sul lavoro e i diritti”.