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A Tu per Tu con Alessandro Ciciliani

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A Tu per Tu con Alessandro Ciciliani

A TU PER TU

interviste a musicisti, artisti e protagonisti del mondo musicale

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Nella gloriosa storia della musica rock possiamo incontrare molti straordinari batteristi che all’interno della loro band cantavano come solisti oppure da coristi, e comunque sempre da protagonisti.
Come non ricordare Albert Bouchard dei Blue Oyster Cult oppure Dave Grohl dei Nirvana.
E ancora Peter Criss dei Kiss, Roger Taylor dei Queen, Don Henley degli Eagles, Deen Castronovo dei Journey e Phil Collins dei Genesis.
Alessandro Ciciliani, aretino d’adozione, eclettico e talentuoso batterista, decide di non essere un front man di una band rock bensì di alternare la carriera da affermato musicista con quella di cantante di musica swing, quella meravigliosa italiana, da Nicola Arigliano a Lelio Luttazzi fino al mitico Fred Buscaglione.
Una doppia carriera per un musicista/cantante capace di affrontare con la stessa determinazione e ispirazione una sessione di registrazione in studio come batterista ad un spettacolo live nei panni di bravissimo crooner, alla riscoperta delle grandi canzoni del repertorio di musica italiana e dello swing italiano conosciute nel mondo.

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Ciao Alessandro, prima di iniziare l’intervista alcune domande di carattere generale per conoscerti meglio? Qual è il tuo piatto preferito?
Il mio piatto preferito? Sono in difficoltà visto che non sono una buona forchetta, ma direi sicuramente la bruschetta subito dopo aver fatto l’olio, con un bel bicchiere di vino, degli amici e come sempre, musica di sottofondo.
Social Network su cui trascorri più tempo?
Non ho un buon rapporto con i social network, uso solo facebook ma non sono molto attivo, pubblico solo post che riguardano la musica e video di artisti di vario genere.
Qual è l’aspetto più bello del web e quello più brutto?
Sicuramente l’aspetto che a me piace del web è la possibilità di poter imparare mote cose, grazie a video tutorial o canali dedicati, l’aspetto negativo è che limita i giovani nella “fantasia” e nella “libertà”.
Un libro che hai amato particolarmente?
Ne dico tre: Il cacciatore di aquiloni di Hosseini, Alta fedeltà di Nick Hornby e Pulp di Charles Bukowski
Un film che hai amato particolarmente?
Non sono un amante di film, ma l’ultimo film che mi ha colpito e Smetto quando voglio.
La qualità imprescindibile che cerchi in un amico?
La lealtà, ma non è facile trovare un amico, perché siamo in continua mutazione e molte volte capita di cambiare punti di vista, e un amico dovrebbe capire e comprendere, ma non è così facile.
Quale musica Ti piace ascoltare?
Ascolto di tutto dai Sepultura a George Michael, da Billie Holiday a Billie Eilish, a seconda del mio stato d’animo, di dove mi trovo e in che modo ascolto la musica. Oggi abbiamo molte opportunità di poter sentire tanta musica, prima andavamo nei negozi di dischi, oggi con la applicazioni sui nostri cellulari abbiamo possibilità infinite di ascolto.
C’è una canzone che Ti piace ascoltare nei momenti tristi?
Ci sono molte canzoni che adoro ascoltare nei miei momenti tristi, ma se devo scegliere rispondo con Patience di George Michael al quale sono legati ricordi di una persona per me molto importante che non c’è più.

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Adesso iniziamo a parlare dei Tuoi progetti. Quando hai iniziato a fare musica?
Ho iniziato a suonare la batteria nel 1992, ma la mia passione è scoppiata a 20 anni nel 1995 con i RadoVox, il mio primo progetto a cui sono affezionato.
Con quali artisti di riferimento sei cresciuto?
Come batteristi sicuramente Dave Grohl dei Nirvana, e Igor Cavalera dei Sepultura, ma anche tutto il pop ed il dark degli anni 80
Quanto è difficile “lavorare” con la musica?
Io di fronte a tantissime difficolta mi sono adeguato nel passare da batterista a cantante, è un modo per “sopravvivere” con la musica. Certo che gli spazi sono sempre meno ma la situazione più drammatica l’abbiamo a livello culturale musicale, grazie anche a “trash-party”, sempre più in voga, che fanno si che i giovanissimi conoscano “Pupo” piuttosto che il grande “Buscaglione”.
Che cosa significa per Te suonare e cantare?
Per me suonare o cantare sono due cose differenti. La batteria è il mio strumento, l’ho sempre amato e poter dare il ritmo è un qualcosa che mi “pulsa dentro” e veder la gente che grazie al ritmo balla mi è sempre piaciuto. Ho iniziato a cantare dopo che ho avuto la fortuna di partecipare al “Campus della Musica” di Firenze e in quell’occasione ho avuto l’onore di conoscere ed ascoltare il grande Renzo Arbore che mi ha stregato con la sua saggezza ed il suo swing e da allora porto in giro con le mie “Simpatiche canaglie” il nostro progetto di Swing Italiano.
Il ricordo più bello che hai del Tuo ultimo anno da musicista?
Il ricordo più bello? Ne ho tanti, dalle serate dal Menchetti all’Aperialò, ma aver suonato in piazza per il Quartiere di Porta Crucifera, con la piazza piena di giovani e non, che ballavano a ritmo di Swing è stata forse l’emozione piu’ della stagione appena conclusa.
Descrivi Alessandro Ciciliani in tre pregi e tre difetti.
Ah! Tre Pregi faccio difficoltà nell’elencarli ma i difetti sicuramente sono che a prima vista risulto un pò musone e burbero. Il difetto più grande però è certamente la mia memoria breve, che ogni tanto mi abbandona.
Quali progetti hai per il futuro?
Porterò avanti il mio progetto delle “Simpatiche Canaglie”, voglio poter fare canzoni più attuali sempre in chiave swing, ma anche poter continuare a suonare la batteria con qualche gruppo Rock.
Il primo pensiero quando ti svegli la mattina?
Mia Figlia Giuditta, poi appena mi alzo comincio a correre tipo “gazzella” o “leone”.
Grazie ad Alessandro Ciciliani da parte di tutta la redazione di Arezzoweb Informa e il nostro in bocca al lupo per tutti i tuoi meravigliosi progetti musicali.

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