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Aumenta la distribuzione di cannabis terapeutica

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Aumenta la distribuzione di cannabis terapeutica

In Italia l’utilizzo della cannabis terapeutica è sancito dal Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope.
Negli anni le controversie per la somministrazione di canapa medica sono state molteplici, creando perplessità sul suo utilizzo spesso confuso con quello ricreativo, illegale in Italia.
Nel 2007 il Ministero della Salute ha riconosciuto l’uso terapeutico dei cannabinoidi e, attualmente, nel nostro Paese è legale l’uso di medicinali vegetali a base di cannabis per il trattamento sintomatico di supporto alle cure standard e per la terapia del dolore.
La legge dichiara, inoltre, che i prodotti a base di cannabinoidi possono essere importati dai paesi legittimati ed essere prodotti sul territorio italiano dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze.
La vendita di queste sostanze è affidata alle farmacie e agli organi autorizzati, previa prescrizione medica.
La coltivazione e la vendita non autorizzate di cannabis prevedono sanzioni penali ed amministrative e il sequestro o la confisca delle piante.
C’è chi la usa per liberarsi del dolore cronico.
Chi per combattere l’epilessia e chi per contrastare gli effetti collaterali della chemioterapia.
La cannabis viene impiegata in decine di malattie, specialmente quelle neurodegenerative.
Il valore terapeutico della pianta sembra collegato al modo in cui funziona il nostro cervello.
L’organismo umano possiede già un sistema endocannabinoide.
Questo è costituito da recettori che si aprono e si chiudono come delle serrature, regolando lo stato psicologico, il sistema immunitario e molto altro.
Quando le serrature rimangono chiuse per un malfunzionamento, si possono usare i cannabinoidi delle piante come lubrificante per regolare i segnali nervosi e restaurare l’equilibrio distorto dalla malattia.
La Legge Regionale n. 18/2012 e la Delibera n. 988 del 10.11.2014 ha sancito che nella Regione Toscana la cannabis è prescrivibile gratuitamente ma soltanto per le seguenti patologie:
dolore neuropatico;
dolore oncologico;
sindorme di Gilè della Tourette;
sclerosi multipla.
Qualsiasi altra indicazioni dl di fuori di quelle sopraelencate non è mutuabile ed è a pagamento.
Può essere prescritta dal Medico di base ma solo dopo aver visionato un Piano Terapeutico redatto da un professionista all’interno dei Reparti specialistici abilitati alla prescrizione.
Le varietà di cannabis prescrivili gratuitamente sono Bedroca, Bedrobinol, Bedica e FM2.
Le parti utilizzate della pianta sono le infiorescenze essiccate, che contengono i cannabinoidi. Questi interagiscono con il nostro sistema nervoso, attraverso i recettori.
La cannabis può alleviare disturbi come l’insonnia, la cefalea e lo stress, oltre ad essere utile per i dolori, la nausea ed il vomito.
E’ un trattamento palliativo per le persone con patologie, anche incurabili, che possono richiedere un aiuto in più oltre alle cure farmacologiche consuete.
La Asl aretina è stata una delle prime aziende in Italia ad utilizzare farmaci a base di cannabinoidi per curare il dolore di pazienti in particolari condizioni di salute.
Ha trovato uno sviluppo importante proprio per l’attenzione che da anni viene prestata alla terapia del dolore in molti ambiti, da quello neurologico ed oncologico, a quello di malattie invalidanti.
Dopo l’accordo siglato dalla Regione Toscana nel 2017 con lo Stabilimento Militare Chimico Farmaceutico, il consumo è esponenzialmente aumentato.
La Toscana ha curato con cannabinoidi 1.285 pazienti con una spesa complessiva di 314.715 euro e le importazioni di cannabis dall’Olanda nel 2018 sono state di oltre 700 chili.
Settanta i pazienti in cura presso l’ASL aretina nel 2018 con circa 6 kg di cannabis distribuita.

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