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Consiglio Comunale 8 febbraio 2019: le delibere

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Consiglio Comunale 8 febbraio 2019: le delibere
Ordine avvocati e Comune di Arezzo

Le modifiche al regolamento sul centro storico, la richiesta di autonomia funzionale dell’articolazione aretina dentro la Asl Toscana sud-est, la via romea germanica

Novità per quanto riguarda il regolamento per la tutela e il decoro del patrimonio culturale del centro storico: all’articolo 3, che disciplina le attività economiche e i settori merceologici non più consentiti all’interno delle mura cittadine, dagli articoli per l’imballaggio industriale al gas in bombole, dalla officine meccaniche di riparazione auto e moto ai money change/transfer, phone center e internet point, dai compro oro ai minimarket e alle sale giochi e centri scommesse, si aggiungono gli esercizi dedicati interamente al commercio dei prodotti derivati dalla cannabis legale, o cannabis light, come integratori, caramelle, cosmetici, semi, piante, integratori.

Per quanto riguarda i locali di somministrazione: tra i 20 e i 30 metri quadrati non è obbligatorio prevedere un bagno, tra i 30 e 60 metri quadrati occorre la presenza di un bagno per i clienti, oltre i 60 il bagno per la clientela deve essere accessibile ai disabili. Sono previste alcune deroghe per i locali vincolati dalla Soprintendenza.

Inoltre, i giardini Porcinai entrano all’interno della planimetria del centro protetto e nelle aree che prevedono il ritiro dei rifiuti con modalità porta a porta, è fatto obbligo di scolare adeguatamente i rifiuti da ogni liquido prima di riporli nel sacchi da esporre, per fare in modo che nulla possa fuoriuscire. Pena sanzione pecuniaria. Il nuovo regolamento ha ottenuto 19 voti favorevoli, un contrario e 5 astenuti.

Con la nascita dell’Asl Toscana sud-est, l’amministrazione comunale ha preso le distanze dal progetto regionale che riunisce zona aretina, Casentino e Valtiberina. “Alla luce del fatto – ha inteso ribadire l’assessore alle politiche sanitarie Lucia Tanti – che ogni articolazione territoriale ha bisogni e priorità diversi. I Comuni del Casentino e della Valtiberina sono prevalentemente montani e di piccole dimensione e basterebbe questo per sottolineare quanto differiscano le loro esigenze rispetto alla zona aretina che comprende Arezzo, Monte San Savino, Civitella della Chiana, Capolona, Subbiano e Castiglion Fibocchi. Recentemente il Consiglio Regionale ha concesso autonomia funzionale alle singole articolazioni territoriali in materia di programmazione e definizione degli indirizzi concernenti l’organizzazione e l’erogazione dei servizi sanitari. A una condizione: che il 75% degli enti locali territorialmente interessati, chiedano, tramite i rispettivi Consigli Comunali, tale autonomia. Mi auguro che i consigli comunali degli altri Comuni interessati seguano la nostra strada. Non corrisponde a quanto ci eravamo proposti ma è meglio di niente. Tuttavia, questa delibera è un atto di partenza, un piccolo passo in avanti, continueremo a lottare per un’autonomia reale e non meramente funzionale”. Marco Casucci e Luciano Ralli hanno annunciato il voto favorevole della Lega Nord e del Pd. La delibera è stata approvata con 26 voti unanimi favorevoli.

Il Comune di Arezzo, su proposta dell’assessore al turismo Marcello Comanducci, aderisce alla promozione e costituzione del prodotto turistico omogeneo denominato La via romea germanica, mediante un’ampia collaborazione a più livelli. Innanzitutto con i Comuni di Chiusi della Verna, Bibbiena, Chitignano, Subbiano, Capolona, Castiglion Fiorentino, Cortona, Marradi, con i quali viene stipulata apposita convenzione, ma anche con la Regione Toscana, il ministero dei Beni Culturali e tutti i soggetti pubblici e privati che manifesteranno interesse.

“La via romea germanica è un cammino di interesse nazionale – ha dichiarato Marcello Comanducci – e il documento strategico operativo del turismo toscano ne ha previsto lo sviluppo, sollecitando i Comuni coinvolti a un esercizio associato delle funzioni organizzative e di promozione. È dunque un’opportunità importante, che per Arezzo fa seguito a quella dei Cammini di Francesco, per lo sviluppo turistico del territorio non solo dal punto di vista prettamente artistico e culturale. Un pacchetto ben costruito, infatti, può suscitare interesse e rispondere a specifici ma sempre più ampi segmenti di domanda turistica, alla ricerca di esperienze qualificate, diverse dal tradizionale turismo di massa, che vanno dalla gastronomia all’ambiente. La dimensione quasi nazionale, per il numero e l’estensione delle regioni coinvolte, della via romea germanica, oltre la Toscana il Trentino Alto-Adige, il Veneto, l’Emilia-Romagna, l’Umbria e il Lazio, dà il giusto inquadramento alla portata del progetto e ai numeri turistici in grado di movimentare”.