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Festival di San Remo, poche righe per descrivere un show d’eccezione

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Festival di San Remo, poche righe per descrivere un show d’eccezione

Ieri sera ha avuto inizio il 69esimo festival di Sanremo.
Un evento che ci accompagna da sempre e che riporta, alcuni di noi, agli anni dell’adolescenza quando, insieme alla propria famiglia, da piccoli, assistevamo a questa passerella ,come fossero i mondiali di calcio.
Ricordarsi questa intimità , magari nel letto dei genitori, tutti insieme, con qualcosa di buono e casereccio da consumare, fa ritornare un senso di intimità, tempo che fu e spensieratezza.

Oggi nel 2019, siamo ancora “tutti qui”, un po’ diversi, un po’ meno sognatori, forse, ma consapevoli che il passato è valore e non va dimenticato.

Nelle settimane passate abbiamo assistito, come da rito, a speculazioni e distorsioni di chi vuole approfittare della potenza mediatica dell’evento, per trarne vantaggio e visibilità.

Da una parte chi ha modificato le parole di Baglioni per vederci un attacco ad un ministro della Repubblica ( durante l’intervento ha invece criticato tutti i governi degli ultimi vent’anni per non aver capito ed agito prima su quello che accadeva e poi nei confronti della comunità europea, fra le righe).

Dall’altra, il patrono di Striscia la notizia, in perenne gara personale , contro un Claudio inarrivabile per lui, in quanto a capacità, levatura culturale e storia artistica e personale. Un dittatore, Ricci, ormai al tramonto e pieno di livore nei confronti del prossimo.

Per fortuna ciò che realmente conta ed ha avuto e avrà sempre la meglio è
la musica ,“al centro”.
Come è successo l’anno scorso, la musica continua ad essere la protagonista e a sospirare su chi ancora, in questo paese, crede all’arte, al cuore e alla passione per l’animo umano, quello sincero, profondo e veritiero.

Claudio Baglioni duetta con GiorgiaQuest’anno, ancor di più di quello passato, ed è tutto un dire, l’asticella è stata alzata ulteriormente per quanto concerne le novità musicali inserite; gli artisti presenti sono molto diversi fra loro, dimostrando, se ce ne fosse bisogno, di un gusto per il “rischio” da parte di Baglioni, sempre pronto ad osare e a non essere mai uguale a se stesso ( la sua carriera ne è un esempio), cercando sempre strade nuove.

A questo proposito non possiamo non evidenziare la presenza di una importante partecipazione aretina , the Zen Circus con “l’amore è una dittatura”, gli sbandieratori e gli amati Negrita con “I ragazzi stanno bene”, brano inedito contenuto nel Best od in uscita l’8 febbraio.

Lo stesso Pau in un intervista a caldo, subito dopo l’esibizione, ha sottolineato come la loro presenza, sia conseguenza della presenza di Baglioni, garante della musica e della qualità ( ci siamo sentiti garantiti…).

Non possiamo , per concludere, non esaltare le performance di Bocelli e della stellare Giorgia, incredibile durante ogni singola nota pronunciata (wow…).

Grazie Claudio