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Italia in Comune: Farsetti “il comando della PM in via F.Filzi è una scelta sbagliata e troppo costosa”

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Italia in Comune: Farsetti “il comando della PM in via F.Filzi è una scelta sbagliata e troppo costosa”
Daniele Farsetti

Italia in Comune promuove una petizione per annullare il bando di gara

Daniele Farsetti di Italia in Comune, la nuova forza politica che ha come presidente nazionale Federico Pizzarotti contesta la scelta della giunta comunale, del Sindaco Ghinelli di trasferire la sede della PM in via F.Filzi nei locali della Curia Vescovile.

La Giunta, il sindaco Ghinelli, con un atto non presentato in consiglio comunalequindi sfuggito al dibattito pubblico, hannodeciso, senza che ci fosse alcune esigenza concreta ed impellente:sfratto, obblighi di legge o altri utilizzi decisi dal proprietario, di spostare e mettere a  gara per un importo totale di 7 milioni di euro la realizzazione della nuova sede della Polizia Municipale ristrutturandol’ex convento poi asilo posto in via F.Filzi di proprietà della Curia Vescovile. Per Italia in Comune una scelta inaccettabile sia per i modi, sia per la collocazione non funzionale, ma anche per lo strumento adottato per finanziarla  ed in ultimo per i costi ingenti che graveranno sui cittadini aretini per i prossimi venti anni.”

L’esponente di Italia in Comune prosegue analizzando le criticità emerse:

il primo aspetto da sottolineare è che, se proprio si voleva avvicinare il comando della PM al centro cittadino, esistevano degli immobili funzionali allo scopo già in possesso dell’amministrazione comunale senza dover caricare di costi ulteriori il bando di gara obbligando il vincitore ad acquistare l’edificio dalla Curia per 800.000 euro. Una scelta non avallata nemmeno dagli stessi agenti della polizia locale che hanno compattamente votato no al trasferimento in quanto luogo non idoneo a svolgere il proprio lavoro.

Aggiunge Farsetti indicando gli elementi di preoccupazione funzionale circa la collocazione dell’opera:

“E’ incomprensibile come possano essere conciliate le esigenze di interventi urgenti dei mezzi di PM, in entrata ma soprattutto nell’uscita rapida, in una strada angusta il cui sbocco, via Vittorio Veneto o via Masaccio eventualmente invertendo il senso unico, sono arterie congestionate con il rischio concreto che i mezzi della municipale rimangano a loro volta bloccati. Si parla di creare una seconda uscita in Via Rismondo, peccato che per fare questo bisogni attraversare la scuola media IV Novembre con il pericolo costante per gli studenti e lo sbocco in una strada ugualmente molto stretta. A tutto questo va aggiunto la totale assenza di parcheggi di servizio per i dipendenti o per i cittadini che vi si debbano recare.”

Anche la formula di finanziamento e messa a gara è contesta da Italia in Comune:

“invece che usare lo strumento del mutuo per opera pubblica, si èscelto di creare un bando per concessione in leasing della struttura. Con questa formula l’Ente non entra immediatamente in possesso ma la noleggia dall’aggiudicatario del bando per 20 anni, salvo riscattarla, con rata finale, al termine del finanziamento. L’utilizzo di questo strumento finanziario consente inoltre di evitare l’approvazione delConsiglio Comunale e l’obbligo di utilizzo di edifici già di proprietà pubblica. Però il leasing porta in dote anche 2.3 milioni di soli interessi a carico della collettività su di un’opera che di soli costi costruttivi non supera i 3 milioni, mentre con il tradizionale mutuo CDP (Cassa Depositi e Prestiti) il monte interessi sarebbe stato solamente di 1,1 milioni. Questo perché nel caso di mutuo il tasso sarebbe del 2,219% mentre con la locazione operativa passa al 4,259%. Di più, a causa della scelta del leasing, ci può essere anche il pericolo che se il Comune di Arezzo avesse un dissesto finanziario, non ovviamente auspicabile ma non per questo escludibile a priori, Castiglion Fiorentino pochi anni fa è un esempio, e si trovasse nella condizione di non poter pagare le rate rimanenti, l’amministrazionepotrebbe essere nella condizione di perdere soldi già spesi e, in definitiva, la proprietà finale.”

Ma come è possibile che l’istruttoria della società consulente, che ha redatto il bando, abbia stabilito vantaggioso il leasing piuttosto che il mutuo? 

La parola magica è “attualizzazione”, ovvero sempre conformemente alle norme il consulente ha ipotizzato l’impatto delle rate in uno scenario di variazione dei tassi da qui ai prossimi venti anni. Purtroppo l’ipotesi redatta si basa su linee guida Anac, l’ente anticorruzione, del 2008 che quindi hanno come scenario economicol’ultimo anno di crescita economica mondiale, il 2007. Pertanto il tasso di sconto, il costo di acquisto del denaro alla fonte, pronosticatodurante il leasing è stato indicato al 3%, un valore che disegna il mondo in preda ad una crescita impetuosa, a doppia cifra. Peccato che dal 2011, in cui era all’1%, stante lo stato di crisi e di stagnazione attuale, tale valore è sceso fino allo 0% nel 2016 e vi rimanere, senza presupposti di risalita, fino ad oggi. Basterebbe “attualizzare” a valori anche poco più aderenti alla realtà per avere un risultato inverso. Inoltre, sempre nel leasing, sono calcolati in 609.000 euro i costi costruttivi che, si, sono in capo alla società vincitrice ma che vengono addebitati alla collettività. Per un’opera che non ha complessità costruttive enormi il gioco non vale la candela. ”

Un impatto significativo in capo a tutti i cittadini aretini.

“Non essendo unopera in conto capitale, grazie alla formula realizzativa, annualmente circa 350.000 euro andranno direttamente nella spesa corrente della nostra comunità, ciò vuol dire meno risorseimmediate per tutti i servizi che il Comune è quotidianamente in difficoltà a fornire o che potrebbe decidere di mettere in campo. Ognuno di noi può facilmente ipotizzare quante emergenze potrebbero essere soddisfatte con tale cifra.”

E’ possibile ancora fermare l’iter?

Il bando è ormai messo a gara, purtroppo l’unica possibilità è che, prima dell’aggiudicazione, lo stesso Ente decida per l’annullamento della gara. A tale proposito Italia in Comune, sulla piattaforma web www.change.org, ha promosso una petizione on line per dare voce ai cittadini chiedendo alla Giunta di recedere da questa scelta assolutamente sbagliata.”

Questo il link diretto della petizione:

https://www.change.org/p/alessandro-ghinelli-sindaco-di-arezzo-ritirare-il-bando-della-nuova-sede-della-polizia-municipale-di-arezzo