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La Musica che Gira Intorno, “Thriller” di Michael Jackson

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La Musica che Gira Intorno, “Thriller” di Michael Jackson
Michael Jackson

Nei primi anni Ottanta, e precisamente il 30 novembre 1982, esce un album che rivoluziona il panorama musicale, entrando a pieno titolo nella storia della musica di tutti i tempi.

Se parliamo degli anni Ottanta e di quelli che sono seguiti non si può fare a meno di menzionarlo: si tratta del sesto album dell’indiscusso re del pop, Michael Jackson, intitolato Thriller.

Con i quaranta milioni di copie vendute dopo solo un anno dalla sua uscita, questo album batte il record di vendite realizzate fino ad allora, restando nelle classifiche di tutto il mondo per ben 122 settimane.

L’album risulta il più venduto anche nella storia della musica, con 113 milioni di copie all’attivo dall’anno della sua pubblicazione, e in media vende ancora oggi circa 500.000 copie all’anno.

Thriller è l’unico album nella storia della musica ad avere superato la fatidica soglia delle 100 milioni di copie vendute.

Il secondo album classificato, Back in Black degli AC/DC, infatti, raggiunge poco più di 50 milioni.

Il disco all’inizio avrebbe dovuto chiamarsi Starlight perché il titolo della title track sarebbe dovuto essere Give Me Starlight.

Vennero estratti ben sette singoli tra cui Billie Jean, Beat It, e infine l’omonima Thriller.

Ascoltiamola nella sua versione originale da 582 milioni di visualizzazioni:

https://www.youtube.com/watch?v=sOnqjkJTMaA

Tutti i singoli estratti dall’album vennero accompagnati da video innovativi che mutarono il concetto di video fino allora conosciuto.

Michael Jackson
Michael Jackson

Nel cortometraggio Thriller girato l’anno successivo l’uscita dell’album,  Jackson con il regista John Landis realizzò quello che è di certo uno dei più famosi video della storia, un vero e proprio mini-film contornato da coreografie divenute celebri e prese ad esempio tutt’oggi da artisti e registi.

Il video si fece notare anche per l’uso di effetti speciali, in uno dei quali Jackson si trasformava in lupo mannaro.

Tutto ciò contribuì a lanciare Jackson ai vertici della musica internazionale.

Al disco collaborarono anche altri artisti, tra i quali Paul McCartney, Toto ed Eddie Van Halen.

Nel 1984, Thriller ricevette 12 nominations ai Grammy Awards e ne vinse 8, cifra record per un solo album.

Ma quali sono i motivi dello strabiliante successo di Thriller?

Cosa ha reso Thriller uno dei dischi più azzeccati nella carriera di Michael Jackson e nella storia della musica in generale?

A livello strumentale, per la registrazione dei singoli brani e la rifinitura completa del disco, venne adottato l’impiego delle tecnologie più sofisticate all’epoca.

L’attrezzatura utile alla registrazione dei brani venne scelta e selezionata con cura da Bruce Swedien nel suo studio di Santa Monica, dove era solito collezionare una grande quantità di microfoni, console e mixer.

Il produttore spiegò inoltre come l’utilizzo di uno speciale programma, il Gamma Quantum Recording, permise ai produttori di aggirare deleteri effetti collaterali delle registrazioni multitraccia, e di accorciare di alcuni giorni i tempi di incisione.

Questa tecnica era infatti in grado di missare fino a 24 tracce su più nastri magnetici, permettendo l’accesso ad un numero illimitato di tracce: utilizzando una traccia timecode SMPTE su ogni nastro, e poi registrando ciascun brano su un’apposita bobina aperta, ciascun nastro avrebbe potuto contenere almeno due tracce.

Il numero di tracce praticamente illimitato fu cruciale, perché lasciò a Swedien la libertà di dedicarsi alla sua particolare passione per le registrazioni stereo, sul quale venne effettivamente registrata la maggior parte delle sovraincisioni di Thriller, migliorandone il senso della larghezza, il realismo e l’immediatezza emotiva.

Inoltre, per dare maggior risalto alle doti canore di Jackson, Bruce Swedien chiese ai falegnami dello studio di costruire una piattaforma di legno sulla quale Michael avrebbe potuto riverberare meglio la sua voce verso il microfono.

Altra peculiarità di Jackson era quella di rimanere sveglio la notte prima di una sessione di registrazione, per imparare i testi a memoria, in modo da poter registrare interi brani al buio, e questo perché desiderava evitare ogni possibile distrazione all’interno dello studio.

Le sessioni di registrazione di Thriller iniziarono il 14 aprile 1982 ai Westlake Recording Studios negli studi A e B a Beverly Boulevard, Los Angeles, a fronte di un budget di 750.000 dollari.

A dirigere l’orchestra fu chiamato Quincy Jones che si narra iniziò a scrivere le prime bozze inerenti alla tracklist iniziale dell’album alle quattro di mattina nella sala da pranzo di un albergo.

L’orchestra suonò perfettamente, e nell’album non c’era una sola nota fuori posto” ha ricordato Swedien in un’intervista.

Michael Jackson
Michael Jackson

Thriller ha ricevuto centouno dischi di platino, diciassette dischi di diamante e otto dischi d’oro.

Thriller è stato il primo album con il numero più alto di singoli entrato nella top ten, ben sette su nove tracce totali.

Bruce Springsteen con Born in the U.S.A. e Janet Jackson con Rhythm Nation 1814 hanno eguagliato questo record successivamente.

Thriller è alla posizione #20 dei 500 migliori album di tutti i tempi, nella classifica del magazine Rolling Stone.

Nel 1990 si è classificato alla #7 dei 100 migliori album degli anni ottanta.

Nella classifica dei migliori album della storia stilata dalla The Rock and Roll Hall of Fame chiamata Definitive 200, Thriller è stato classificato al terzo posto.

Nel 2008 Thriller è stato incluso nella Biblioteca del Congresso americano come Tesoro Nazionale.

In Thriller  Michael Jackson poté sperimentare più a fondo le proprie conoscenze musicali, prendendo un ruolo di comando all’interno della produzione, diventandone co-produttore assieme a Quincy Jones, scrivendo la maggior parte delle canzoni, cinque su nove tracce totali, insieme al compositore britannico Rod Temperton, scegliendo quali estrarre, prendendo parte agli arrangiamenti ritmici, alle percussioni e alle procedure di missaggio.

Su 30 canzoni composte per l’album, ne vennero incluse solo 9.

Wanna Be Startin’ Somethin’, The Girl Is Mine, in duetto con Paul McCartney, Billie Jean e Beat It, in cui spicca l’assolo di chitarra di Eddie van Halen, scritte da Michael Jackson.

Human Nature, scritta da Steve Porcaro dei Toto, i cui membri figurano in diversi brani del disco.

Pretty Young Thing  scritta da Jackson e Greg Phillinganes e Baby Be Mine, The Lady in My Life e Thriller scritte da Rod Temperton.

“Cause this is thriller, Thriller night”.

Queste semplici parole, cantate dalla voce inconfondibile di Michael Jackson, sono irresistibili per tanti: inevitabile tentare almeno qualche passo del balletto che il Re del Pop ha imbastito con zombie e mostri di vario tipo nel 1983.

Michael Jackson
Michael Jackson

Difficile credere, visto l’incredibile appeal che ancora oggi quel pezzo ha, che la canzone abbia più di 35 anni.

Un brano che ha rivoluzionato completamente il modo in cui intendiamo l’industria musicale, lanciando definitivamente la moda dei video delle canzoni.

Si racconta che parte dell’ispirazione per il video derivi da uno scherzo subìto da Michael Jackson quando era piccolo.

Il padre si arrampicò in camera, sbucando dalla finestra con una maschera mostruosa e urlando, nel cuore della notte.

Questo metodo spaventoso fu necessario per convincere il figlio a chiudere la finestra mentre dormiva, cosa ripetutagli troppe volte senza alcun risultato.

La celebre giacca rossa utilizzata da Michael Jackson nel video di Thriller, disegnata da Deborah Nadoolman, è stata venduta all’asta per 1,8 milioni di dollari.

C’è un aneddoto che mi ha sempre colpito inerente la produzione dell’album.

Al termine delle sessioni di registrazione arrivò il momento di ascoltare il primo test pressing vinilico, alla presenza di tutti, guru della Epic compresi.

Fu un disastro.

Michael Jackson
Michael Jackson

Il vinile restituì ben poco dello splendore dinamico dell’album, determinante per suonare potente in radio, poiché, nell’enfasi generale del groove, l’intero team non si era accorto che era stato prodotto troppo materiale.

Ventotto minuti di musica su ogni lato erano un’immensità per un supporto la cui profondità dei solchi e la conseguente resa dinamica era sacrificata in favore della quantità.

Nella stanza scese il gelo, e tutti si defilarono in sequenza come se fosse morto qualcuno.

Seguirono, nell’ordine, silenzio, disperazione e fitti conciliaboli per cercare di portare a casa il risultato.

Alla fine, dopo aver comunicato alla Epic che il disco in quella condizione non era distribuibile, Quincy Jones decise per due giorni di pausa meditativa, alla quale fece seguito la revisione del materiale, una canzone al giorno, per un totale di otto ulteriori giorni di lavoro – The Girl Is Mine era già numero due in classifica e non poteva essere toccata.

Rod eliminò una strofa da The Lady In My Life, Quincy Jones ebbe la meglio a proposito del lunghissimo intro di Billie Jean.

Ogni canzone venne re-editata e re-mixata fino ad arrivare ai fatidici ventuno minuti per lato dell’edizione che vide finalmente la luce sugli scaffali dei negozi.

Il resto divenne storia, una storia straordinaria.