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Mammografo ed ecografo, ecco le donazioni del Calcit al Centro Senologico del San Donato

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Mammografo ed ecografo, ecco le donazioni del Calcit al Centro Senologico del San Donato

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Il tumore al seno, se diagnosticato in tempo utile,  ha un’elevatissima probabilità di guarigione. Desideri: “Grazie al Calcit per questi nuovi strumenti all’avanguardia”

AREZZO  Sono stati inaugurati oggi mammografo ed ecografo di ultima generazione donati dal Calcit al Centro Senologico del San Donato per un valore di 370.000 euro.

“ Queste donazioni – spiega Giancarlo Sassoli, presidente Calcit Arezzo –  portano a compimento il  progetto “Breast Cancer Unit” – Centro di Senologia di Arezzo, finanziato e sostenuto da Ubi Banca che ringraziamo. Fanno parte del progetto, che nel suo insieme prevede un investimento di euro 500.000, il mammografo 3Dimensions con tomosintesi, sistema stereotassico e mezzo di contrasto e l’Ecografo LogiqE10. Abbiamo voluto mettere a disposizione delle donne queste tecnologie d’avanguardia per dare le migliori risposte in termini di appropriatezza e comfort”.

“Esprimo tutta la mia soddisfazione per l’ennesima donazione del Calcit, questa volta orientata alla salute della donna – commenta Enrico Desideri, direttore generale Asl Toscana sud est –  Quello al seno è un tumore che, se diagnosticato in tempo utile,  ha un’elevatissima probabilità di guarigione. Una corretta diagnostica,  attraverso le più moderne tecnologie,  permette di svolgere al nostro Centro anche un ruolo di secondo livello rispetto alle potenzialità già molto ben espresse dai mammografi presenti negli altri ospedali della provincia”.

“Nell’Aretino vengono diagnosticati circa 300 casi all’anno di tumore al seno – ha spiegato Giovanni Angiolucci, direttore del Centro Senologico-  Lo screening è uno strumento efficace per individuare il tumore nella fase iniziale e avere più possibilità terapeutiche. La sopravvivenza dopo la diagnosi è uno dei principali indicatori che permette di valutare l’efficacia del sistema sanitario nei confronti della patologia tumorale. In circa 10 anni, i dati italiani di sopravvivenza relativa a 5 anni, hanno visto un incremento dal 78 all’87%”.

Il carcinoma della mammella è la neoplasia maligna più frequente nelle donne (25% di tutti i cancri) ed è responsabile del 14,3% delle morti per cancro nel sesso femminile. Mediamente, il rischio di ammalarsi nel corso della vita è oggi del 13%: circa una donna su 45 si ammala entro i 50 anni, una su 19 tra i 50 e i 69 anni e una su 23 tra i 70 e gli 84 anni.

Parole di apprezzamento sono state espresse dal prefetto di Arezzo, Anna Palombi, “non solo come rappresentante delle istituzioni ma anche come donna, con un particolare e dovuto ringraziamento al Calcit” e dalla vice presidente del Consiglio regionale Lucia de Robertis, che ha ringraziato i cittadini impegnati nell’interpretare la collettività come “coesione sociale e che sorreggono le istituzioni in progetti di alto livello, come quello di oggi”.

Grazie all’esame mammografico, la mortalità per tumore mammario può essere ridotta  del 30%  e aumentano le opzioni terapeutiche. Negli ultimi anni, sono emerse tecniche che, se aggiunte alla mammografia, sembrano in grado di superare alcuni limiti della mammografia stessa: tra queste la mammografia con mezzo di contrasto e la tomosintesi. Il nuovo mammografo donato dal Calcit è in grado di effettuare entrambi gli esami.

La tomosintesi, come la mammografia, è un esame radiologico che usa raggi X e viene fatto esattamente nello stesso modo. Rispetto alla mammografia digitale attualmente utilizzata nello screening, che fornisce un’immagine su due piani (bidimensionale – 2D) della ghiandola mammaria, questo esame permette di visualizzare la mammella su 3 piani (tridimensionale – 3D). La possibilità di avere immagini bidimensionali e tridimensionali rende più facile vedere alcuni tipi di lesioni di difficile visione alla sola mammografia a causa della sovrapposizione del tessuto ghiandolare. In altre parole, la combinazione dei due esami sembra aumentare la possibilità di fare diagnosi, di vedere cioè sempre più lesioni. Sembra inoltre che la tomosintesi sia in grado di ridurre i cosiddetti artefatti, cioè immagini che, sempre a causa della sovrapposizione dei tessuti, sembrano sospette ed invece non lo sono.

MAMMOGRAFO
Il mammografo, oltre ad essere in grado di eseguire la mammografia con mezzo di contrasto, mammografia tridimensionale e biopsia tridimensionale (tomosintesi), è dotato di accessori software ed hardware che facilitano il confort dell’esame e migliorano la capacità di effettuare diagnosi di tumori di piccole dimensioni. Questo porta ad una riduzione del numero di donne richiamate per esami dubbi, migliora il bilancio spaziale delle lesioni per programmare correttamente l’intervento chirurgico, ed essendo più veloce riduce il periodo di compressione durante la mammografia.

ECOGRAFO
L’ecografo ha un  display di  22’ pollici ad alta definizione con migliore risoluzione di contrasto e quindi una diagnosi più precisa. Il  software analizza le lesioni e con una gestione automatica o semiautomatica dell’esame riconosce e misura il tumore. Ha doppi sensori per un rapidissimo rilevamento spaziale ad alta risoluzione e focalizzazione. Consente infine esami di fusione con la Risonanza Magnetica e la possibilità di effettuare esami con mezzo di contrasto per rilevare lesioni dubbie. Infine permette la ricognizione dei flussi sanguigni all’interno delle lesioni.