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Operazione Ariel della Guardia di Finanza: smantellato giro di richieste di permessi di soggiorno e prestazioni sociali non dovute

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Operazione Ariel della Guardia di Finanza: smantellato giro di richieste di permessi di soggiorno e prestazioni sociali non dovute
EVASIONE FISCALE NEL SETTORE DEL COMMERCIO DI FIORI. SCOVATE DUE DITTE PER UN’EVASIONE DI CIRCA 1 MILIONE DI EURO.

Stranieri ottenevano il rinnovo del permesso di soggiorno e l’indebita percezione di prestazioni sociali agevolate, spettanti a cittadini in condizione economica e sociale svantaggiata, per circa 200mila di cui 150mila euro, già erogati, senza averne diritto: è stata la Guardia di Finanza di Arezzo a stroncare un complesso sistema che ha permesso di riscontrare ben 126 irregolarità nelle richieste dei permessi di soggiorno.
Nei guai ben 100 persone segnalate all’Autorità Giudiziaria per essere ritenute dagli inquirenti responsabili, a vario titolo, dei reati di “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico”, “errore determinato dall’altrui inganno” e di “truffa ai danni dello Stato”. Tra questi anche il dipendente di un patronato aretino coinvolto nella vicenda.

È stata la Guardia di Finanza di Arezzo, al termine di complesse indagini di polizia giudiziaria, a disarticolare un illecito sistema posto in essere da cittadini comunitari ed extracomunitari, residenti o a volte fittiziamente domiciliati nella provincia di Arezzo, i quali permettevano ad altri cittadini stranieri di rinnovare il permesso di soggiorno, stipulando in modo fraudolento contratti di lavoro di “collaboratore domestico”, nonché di maturare i diritti per percepire indebitamente indennità economiche da parte dello Stato italiano. In molti casi, coloro che assumevano non avevano né la necessità e nemmeno le capacità economiche per farlo.

L’operazione Ariel, condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di San Giovanni Valdarno, con la collaborazione di personale dell’Inps, dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e della Questura di Arezzo, ha, quindi, scoperchiato una fitta rete di soggetti, costituita da cittadini stranieri che, avvalendosi anche della consulenza dell’impiegato di un patronato, sono riusciti ad ottenere il rinnovo di 126 permessi di soggiorno e l’indebita percezione di Prestazioni Sociali Agevolate, spettanti a cittadini in condizione economica e sociale svantaggiata, per circa 150mila euro, già erogati, e per le quali sono stati attivati gli uffici competenti per le procedure di recupero delle somme.

Altri, invece, hanno richiesto oltre 50mila euro di ASPI, ovvero l’indennità di disoccupazione, per la quale si è provveduto a bloccare la concessione ed erogazione. Le indagini hanno permesso anche di riscontrare e segnalare l’irreperibilità di 44 soggetti stranieri fittiziamente residenti o domiciliati nella provincia di Arezzo.

Nel corso dei controlli, anche domiciliari, è stato scoperto, tra l’altro, l’impiego di una dipendente in piena attività lavorativa sebbene avesse raggiunto il settimo mese di gravidanza, nonché quello di sei cittadini extracomunitari impiegati “in nero” in altrettante ditte, recuperando, così, contributi per un importo di oltre 50mila euro.

Sono state rilevate irregolarità in materia di locazione in nero avvenute in favore di svariati cittadini extracomunitari “di passaggio”, domiciliati al solo fine di poter rinnovare il permesso di soggiorno, che e a concessione avvenuta, si dileguavano nel territorio italiano o europeo.

Le indagini eseguite si collocano tra quelle volte ad individuare i contesti più strutturati e peculiari di illegalità connesse all’ottenimento di prestazioni sociali che abbiano la natura di contributi economici, al blocco delle erogazioni indebite e al recupero delle eventuali somme già impropriamente percepite dai responsabili degli illeciti scoperti.