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Piero e Domenico, gli angeli custodi del cimitero monumentale

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Piero e Domenico, gli angeli custodi del cimitero monumentale

Ogni giorno i due anziani si prendono cura di 50 tombe ciascuno annaffiando i fiori, togliendo le erbacce, pulendo le lapidi. E forniscono anche utili consigli su come migliorare i servizi. “Il cimitero non era mai stato così bello e curato come ora – dice Domenico – non è soltanto un ambiente dignitoso per i defunti ma è un luogo piacevole per chi si prende cura di loro”. Numerosi i lavori di ripristino e riqualificazione in corso sia al cimitero monumentale sia in tutti gli altri cimiteri comunali.

Annaffiatoio, guanti, rosario e tanta buona volontà. Arrivano la mattina verso le 9, alle 12 staccano per la pausa pranzo per ritornare poi nel pomeriggio e rincasare solo verso le 18. Praticamente un orario da ufficio. Ma loro non sono dipendenti, sono gli angeli custodi del cimitero. Persone anziane che ogni giorno, nel camposanto monumentale di Arezzo, mettono a disposizione tempo, attenzioni e impegno per coloro che non ci sono più. Due, in particolare, non saltano un giorno della settimana. Si chiamano Piero Borgogni e Domenico Zazza e hanno, rispettivamente, 86 e 83 anni.

“La mattina riesco a lavorare di più e curo una trentina di tombe. Poi nel pomeriggio qualcuna di meno”, racconta Piero. “Tolgo le erbacce, annaffio i fiori, pulisco le lapidi e le foto. Qua ho mia moglie Leda e 16 dei miei parenti. Gli altri sono amici, conoscenti, figli di amici che, magari, non hanno nessuno che pensi a loro. Io tempo ne ho e per me non è una fatica”.
“In questo luogo è sepolta anche mia moglie Alba – interviene Domenico – e poi ci sono tanti amici di un tempo. Oppure persone sconosciute alle quali mi sono affezionato negli anni. La cura e il decoro delle tombe spetta al privato e io, finché sarò in grado, verrò con piacere ogni giorno. Non so perché il cimitero venga visto come un posto tetro. Qua io trovo quiete, armonia e la gentilezza di chi lo frequenta”.

La mattina Piero e Domenico arrivano a piedi o in bicicletta. Conoscono tutti gli operai e i dipendenti, e, con l’esperienza di chi presta servizio ogni giorno, danno loro utili consigli e suggerimenti.

“Frequento il cimitero da quasi trent’anni e posso dire che mai era stato così bello e curato. Qua mi sento a casa. Ci sono panchine per risposarsi, spazi verdi, prati, annaffiatoi e fontanelle ovunque. L’ultima è stata messa su nostra richiesta. Luca (Amendola, presidente di Arezzo Multiservizi nda) viene spesso a parlare con noi e l’ultima volta gli feci notare che in una parte del cimitero, per noi anziani, era difficile portare acqua ai fiori, perché la fontanella più vicina era comunque un po’ troppo lontana. Così ne è stata aggiunta un’altra. Io posso solo ringraziare per l’attenzione che viene dedicata a questa struttura”.
E in queste settimane sono molti i lavori che interessano il camposanto principale di Arezzo messi in opera da Arezzo Multiservizi, azienda partecipata dal Comune di Arezzo e dalla Fraternita dei Laici che si occupa della gestione dei 54 cimiteri del comune di Arezzo. Oltre all’ordinaria pulizia di vialetti, percorsi pedonali e gallerie interne, sono state previste numerose aree verdi. Prati con erba all’inglese dove gli anziani si riposano e dove, con la bella stagione, si tolgono le scarpe per calpestare il prato a piedi nudi. Sempre su consiglio degli assidui frequentatori, è stato aggiunto poi un passamano per salire le scale della struttura in mattoni rossi nei pressi del campo inumazione. La ringhiera esistente si affacciava nel vuoto e spaventava gli utenti mentre il nuovo appiglio è fissato al muro sul lato destro.

“Ma sono numerosi i lavori in corso e quelli previsti in tutti i cimiteri del comune – sottolinea il presidente Luca Amendola – Abbiamo effettuato un check up completo a ogni struttura e stiamo già procedendo con il ripristino dei marciapiedi e la riqualificazione delle aree interne. Ognuna poi ha in calendario specifici interventi”.

“Avere un cimitero così curato è meraviglioso – conclude Domenico – non è soltanto un ambiente dignitoso per i defunti ma è un luogo piacevole da frequentare per chi si prende cura di loro”

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