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Rifiuti, il sindaco di Bibbiena Vagnoli si oppone all’Ato unica

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Rifiuti, il sindaco di Bibbiena Vagnoli si oppone all’Ato unica
Filippo Vagnoli

“Una perdita di controllo e autonomia che per la nostra vallata si tradurrebbe in un nuova perdita di centralità”, con queste parole il Sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli ha giustifica il suo “no” senza condizioni alla proposta della Regione Toscana di fare un ATO unica dei rifiuti. Un dissenso già manifestato in una pre-assemblea della scorsa settimana nella quale lo stesso Vagnoli è stato presente ed è intervenuto e che verrà ribadito oggi a Siena all’Assemblea ATO.
“Non possiamo permetterci, in un comparto così delicato, di perdere il controllo diretto di decisioni che poi ricadranno sui nostri cittadini. Noi sindaci rappresentiamo anche un tutela per quanto riguarda aspetti di funzionalità ma anche di fiscalità. Spostare altrove e lontano il centro nevralgico di decisioni essenziali quali sono quelle sui rifiuti ci porterebbe a perdere un altro pezzo della nostra autonomia che significa garanzia di qualità per i nostri cittadini. Inoltre rischiamo che venga meno quel patto di fiducia che ci lega a loro. Qualunque anomalia ci vedrebbe disarmanti nel dare risposte adeguate” aggiunge il Sindaco Vagnoli.
Oggi dunque il Sindaco di Bibbiena voterà la delibera di contrarietà a tutto questo percorso dell’ATO unica sui rifiuti in Toscana.
Vagnoli rappresenterà all’Assemblea la vallata del Casentino che coesa porterà la sua posizione su questa questione che ovviamente coinvolge anche il piano tariffario. A questo proposito il Sindaco di Bibbiena commenta: “ Come già espresso nella pre-assemblea sono assolutamente contrario a qualsiasi aumento di tariffe a parità di servizio. Dobbiamo riportare il cittadino a percepire i comuni come loro case e non come un antagonista col quale ingaggiare continui braccio di ferro. Gli abitanti del Casentino, già oberati da altre problematiche legate alla conformazione stessa della vallata, non possono essere ripagati con continue perdite di centralità decisionale e magari aumenti tariffari. Se davvero si vuole tutelare la montagna e chi ci abita dobbiamo iniziare da qui”.