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Case popolari: “quello che è stato fatto e quello che c’è da fare”

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Case popolari: “quello che è stato fatto e quello che c’è da fare”
Roberto Bardelli

Dichiarazione del consigliere comunale Roberto Bardelli

“In questi giorni è tornata prepotentemente alla ribalta la situazione di degrado in cui versano svariate abitazioni di edilizia residenziale pubblica. Le proteste sono giuste, vanno assolutamente ascoltate e, soprattutto, bisogna essere veloci nel risolvere i problemi. Detto questo, mi preme fare il punto sulla gestione delle cosiddette ‘case popolari’.

L’eredità della precedente gestione decennale si fa sentire ancora in modo pesante. Gestione da me sempre attaccata per i metodi usati, quelli classici da padre-padrone, dove solo la parola di questo era valida e il consiglio di amministrazione non poteva mettere bocca. Il classico uomo solo al comando.

Da poco più di un anno la situazione è cambiata: il nuovo cda, che si è insediato a settembre 2019, si è subito adoperato per riportare ordine e senno. Innanzitutto è stato finalmente nominato con procedura concorsuale pubblica un direttore generale che mancava da dieci anni, ristabilendo un corretto assetto societario. Si è poi provveduto al rifinanziamento aziendale per 300.000 euro, fondi che servivano per arrivare a fine anno e che i predecessori avevano già esaurito a settembre. E ancora: avviato il procedimento per la creazione dell’albo dei fornitori, che mai era esistito e che per le società pubbliche è obbligatorio, cosicché tutte le operazioni avvenivano in affidamento diretto, fattispecie più unica che rara nel panorama nazionale; introdotta la concertazione sindacale, rifatto il regolamento del personale, la pianta organica, le promozioni orizzontali e verticali, i premi produttività, tutte cose di cui si era persa memoria all’interno dell’azienda. Ma potrei proseguire: hanno fatto la loro comparsa gli accordi-quadro, anch’essi obbligatori per legge, partirà a dicembre la nuova piattaforma digitale, è stato approvato il piano triennale dei lavori, comprendente i progetti per recuperare gli appartamenti sfitti e mai utilizzati, sono stati approvati i collaudi decennali, che mai erano stati chiusi, con relativo finanziamento da parte della Regione Toscana.

Da notare che all’assemblea dei soci il bilancio 2019 si è chiuso con il voto favorevole anche dei sindaci non espressione del centrodestra, che hanno riconosciuto il buon lavoro svolto in poco tempo.

È evidente che non basta, restano ancora vari problemi e trovo giusto che si prosegua in questo percorso di ascolto dei condomini quando li fanno presenti. Ma il vento è ora cambiato: Arezzo Casa si adopera per risolverli.

La proposta lanciata dal consigliere comunale Marco Donati mi trova d’accordo, personalmente sono a disposizione per qualsiasi audizione da fare davanti alle commissioni consiliari e allo stesso cda di Arezzo Casa, per fare il punto della situazione, per chiedere ogni delucidazione possibile, per capire il programma futuro su un tema a me molto caro, quello dell’edilizia residenziale pubblica”.