Il circolo Aurora è sempre stato un porto nel centro di Arezzo, per un concerto, un libro, un film, una rassegna di qualsiasi genere di spettacolo, e per una birra.

Ritrovandoci a passare lì davanti di questi tempi capita di incontrare qualcuno, capita di fermarsi davanti alla porta chiusa a scambiare due parole sul Covid e si ragiona, come tutti, di quello che si è perso: pomeriggi all’Aurora, pranzi, feste, shopping, passeggiate… e ci si dà appuntamento a dopo la Befana, sperando bene. 

Dopo la Befana, già, proprio dopo quella festa che porta la calza e i regali ai bambini. Ma a proposito, va bene, noi si perde le feste, il trenino di Capodanno e tutto il resto, ma i bambini? Non tutti i bambini, ovvio, molti non avranno problemi, ma i bambini che i problemi ce li hanno? 

E quando qualcuno timidamente azzarda “facciamo una raccolta” è un attimo, in pochi minuti l’idea parte, prende corpo, ci si organizza, si telefona agli amici, si scrivono due cose, si prepara un volantino, poi lunedì si passa dai negozi di giocattoli e vediamo se partecipano anche loro.

E’ fatta, tutto pronto, saremo all’Aurora ad aspettare quello che le persone ci porteranno, e noi a nostra volta porteremo tutto a chi, in questi giorni, non ha solo bisogno dell’indispensabile per fare la spesa ma ha bisogno di un sorriso, di una sorpresa e di una risata per dimenticare giornate difficili e avere voglia di credere che dalla Befana si riparte, anche se lentamente. E si riparte dai bambini.