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Coronavirus Donzelli (FDI): sui “tamponi fasulli in Toscana, gestione catastrofica emergenza”

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Coronavirus Donzelli (FDI): sui “tamponi fasulli in Toscana, gestione catastrofica emergenza”
Giovanni Donzelli

La Regione e il governo facciano chiarezza urgentemente sui tamponi fasulli effettuati in Toscana che, secondo quanto emerso da un’inchiesta della Magistratura, la Regione ha acquistato da un’azienda finita sotto inchiesta perché avrebbe utilizzato reagenti non a norma. In queste ore sto ricevendo numerose segnalazioni da toscani che avrebbero effettuato il test in questione e che pretendono che venga fatta luce sulla veridicità del risultato.

Ho presentato un’interrogazione per sapere quanti tamponi irregolari sono stati effettuati: in ogni caso, mentre la sinistra sul coronavirus fa la morale a noi del centrodestra, si può dedurre facilmente che in Toscana l’emergenza Covid è stata gestita in modo catastrofico. L’eccellenza nella sanità è solo una favola del Partito democratico, di Rossi e di Giani, che intanto devono rispondere di una vera e propria truffa compiuta a danno dei cittadini”. Lo afferma il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli.

Synlab, l’azienda finita nell’occhio dei magistrati, ha fornito alla Regione duemila tamponi al giorno per circa due mesi e mezzo: – sottolinea Donzelli – migliaia di persone potrebbero aver subito test sballati, con gravi conseguenze sulla loro salute e dei loro familiari e conoscenti.

Un fatto gravissimo causato direttamente dalla scelta di Enrico Rossi e del Pd di nominare a controllore dei tamponi Massimo Quercioli, lo stesso direttore del laboratorio che ha avuto in affidamento l’appalto. Per di più negli ospedali toscani ci sono i laboratori per produrre i test nella sanità pubblica, ma la Regione si è affidata ai privati.

Circostanze che i sindacati conoscevano e che hanno denunciato nei mesi scorsi provocando le dimissioni dello stesso Quercioli dal ruolo di controllore, arrivate però solo dopo che aveva dato il via libera su quei test. Dopo i ventilatori acquistati e mai arrivati e le mascherine non a norma fatte produrre nei laboratori cinesi illegali, – conclude Donzelli – un altro clamoroso scandalo mette in evidenza un danno incalcolabile non solo sulle casse pubbliche, ma soprattutto sulla tutela della salute dei cittadini toscani”.