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Il Vicesindaco Lucia Tanti risponde al direttore generale della asl sud est D’Urso

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Il Vicesindaco Lucia Tanti risponde al direttore generale della asl sud est D’Urso
Lucia Tanti

Dichiarazione del Vicesindaco Lucia Tanti

 “Caro Direttore, la proposta del sindaco Ghinelli è politica, ufficialmente fatta alla conferenza dei sindaci. È una proposta che si discute e non si liquida con un comunicato stampa.

Siamo destinati a lavorare insieme, ma siamo noi i responsabili della salute dei nostri cittadini”

I rapporti li compromette chi si chiude a riccio, e chi ad una proposta politica da me depositata in sede ufficiale in una conferenza dei Sindaci e appoggiata anche pubblicamente da altri sindaci, si pretende di dire no tramite un comunicato stampa.

Il Comune di Arezzo ha fatto una proposta di politica sanitaria in una sede istituzionale, il rango della proposta non è un comunicato “autoreferenziale” che “dice no perché lo dico io”.

Abbiamo fatto una proposta di buon senso, ci aspettiamo una risposta articolata. I rapporti non si compromettono mai, siamo “destinati” a lavorare insieme ma non siamo costretti a dire “sì” quando pensiamo che il “sì” sia sbagliato.

E noi crediamo che continuare a smontare gli ospedali sia sbagliato. Del resto Asti, Bergamo, Napoli, Milano, New York, Lisbona, Oporto, Teheran, Palma di Majorca e molte altre Città italiane e in tutto il mondo stanno prendendo in seria considerazione la proposta fatta dal Sindaco Ghinelli per Arezzo e la Toscana alla luce del progressivo “smantellamento” della rete ospedaliera a seguito della emergenza sanitaria.

Questa soluzione poteva andar bene all’inizio della pandemia e per un tempo non eccessivamente lungo, oggi questa scelta ha un orizzonte temporale troppo lungo e soprattutto sta creando disservizi per molti cittadini che hanno bisogni – e diritti – sanitari diversi dal Covid.

La risposta “nervosa” e di sufficienza che ci è arrivata non è ricevibile. Siamo pronti come sempre a collaborare ma la sanità regionale è bene abbandoni atteggiamenti autoreferenziali e ermetici rispetto a proposte valide.

I dati che abbiamo non permettono a nessuno di tenere atteggiamenti “chiusi”. La sfida è di tutti, noi siamo i responsabili ultimi della salute dei nostri cittadini, molte cose vanno corrette e molte scelte modificate. E su questo punto non deroghiamo. Non siamo, né il Sindaco né io, persone che hanno timori reverenziali. Le nostre proposte si discutono, non si liquidano. Bene prenderne atto”.