Home Arezzo Momenti di tensione oggi ad Arezzo durante la protesta  davanti al Circo 

Momenti di tensione oggi ad Arezzo durante la protesta  davanti al Circo 

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Bruna Monami della Leal: “Assurda la presenza di un circo con animali nella città che si propone come capitale della cultura 2021”

Momenti di tensione oggi ad Arezzo, durante la manifestazione organizzata davanti al circo “Rolando Lara Orfei” dalla Leal-Lega Antivivisezionista. “I circensi – dichiara Bruna Monami, vicepresidente nazionale della Leal –  hanno gravemente minacciato i partecipanti al presidio e offeso pesantemente le attiviste che protestavano per chiedere un circo senza animali, mentre venivano distribuiti volantini ideati anche per i bambini e stavamo facendo come al solito opera di sensibilizzazione”.

“Vale la pena di ripetere che non siamo contro i circhi – aggiunge Bruna Monami – ma chiediamo che nei circhi non siano usati gli animali. Rispettiamo i lavoratori e gli artisti del circo ma proprio perché siamo consci delle loro capacità artistiche crediamo che dovrebbero proporre uno spettacolo in grado di trasportare lo spettatore in un mondo magico, che possa ricreare la “magia del circo”, una magia che non può esistere dove c’è lo sfruttamento di altri esseri senzienti”.

L’ultimo circo con animali ad Arezzo aveva attendato un anno fa. Nel frattempo in Parlamento era stato presentato un disegno di legge che doveva stabilire il divieto di usare animali esotici negli spettacoli, ma come molte volte accade la conclusione è stata un nulla di fatto.

Quest’anno l’attendamento del circo ha seguito di pochi giorni la notizia che la città di Arezzo si propone come Capitale della Cultura 2021. Lo spazio in cui il circo Orfei è lo stesso che viene destinato ai circhi da anni, costeggia una strada molto trafficata ed è a ridosso del centro della città.

A questo proposito Bruna Monami incalza: “Poiché la città di Arezzo si propone come Capitale della Cultura 2021 ci chiediamo quale apporto culturale possa fornire una tigre che salta in un cerchio, o un elefante che fa l’inchino al pubblico, a meno che non si intenda con cultura la mera dimostrazione della supremazia (ottenuta con metodi coercitivi) dell’essere umano su altri esseri senzienti. Che poi l’addestramento degli animali venga ottenuto con metodi coercitivi viene confermato anche dai circensi. Sono sempre di più le persone che prendono le distanze da questa realtà e raccontano cosa succede quando il pubblico non è presente”.

LEAL, Lega antivivisezionista onlus

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