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Ralli: “soluzioni e non scontri per garantire la riapertura delle scuole”

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Ralli: “soluzioni e non scontri per garantire la riapertura delle scuole”

Le dichiarazioni dei candidati  Pd Vaccari, Mattesini, Travi e Caporali

“Possiamo litigare su tutto in campagna elettorale. Ma certamente non sulla formazione e sul diritto allo studio dei nostri ragazzi”. Luciano Ralli invita a scegliere la strada delle proposte per consentire una reale e duratura riapertura delle scuole. “La complessità delle soluzioni è data non solo dall’emergenza Covid ma anche dai problemi storici della nostra scuola e dalla frammentazione delle competenze: Stato, Provincia, Comune, Uffici Scolastici territoriali, Direzioni didattiche”.

Ghinelli propone di utilizzare gli spazi all’aperto? “Sono stati sempre utilizzati ma per attività definite: attività motorie, il gioco libero, i tempi ricreativi, la consegna e il ritiro dei bambini e tutte quelle azioni che i docenti programmano in base ai campi d’esperienza per la scuola dell’infanzie e per le discipline negli altri ordini di scuola come da “Indicazioni Nazionali del 2012”. Ipotizzare l’attività didattica all’aperto è un’altra cosa. Possono e devono essere studiate altre soluzioni. La scuola Curina, ad esempio, ha in un perimetro di 300 metri due centri di aggregazione, una scuola materna privata e una parrocchia. Poi perché non considerare  le “piccole scuole”, quelle che l’amministrazione vuol chiudere. Pensiamo a  Quarata, Giovi e tante altre: con un sistema di trasporto molti problemi potrebbero essere risolti. E non si venga a parlare di sicurezza: in tre mesi avrebbero potuto essere messi a norma, d’altronde non si stanno demolendo pareti in tutti i plessi scolastici?”

L’emergenza Covid potrebbe essere l’occasione per riorganizzare almeno una parte del sistema scolastico la cui parte immobiliare è del Comune di Arezzo.  Valentina Vaccari, candidata nella lista Pd, avanza la proposta di un vero e proprio polo didattico: “l’area della Cadorna non ha un’identità ben definita, se si fa eccezione per lo Sportello Unico che ha finito pe caratterizzarla. Ma un’ipotesi da valutare puà essere quella di far diventare la ex Cadorna la “Banca dello spazio” per affrontare l’emergenza Covid. Ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo polo didattico aretino. Il polmone sano che saprà ridare respiro soprattutto agli istituti superiori in difficoltà nella gestione degli spazi in questa emergenza Covid. Non più “classi pollaio” che arrivano ad ospitare fino a trentatré studenti in piccoli spazi, ma “aule jolly” intercambiabili a seconda delle esigenze dei numerosi istituti, in base al variare della popolazione studentesca. Non solo aule, ma laboratori, palestre, spazi destinati ad un uso innovativo per una didattica partecipata in sicurezza. Nel delicato momento di riapertura, la garanzia di spazi aggiuntivi sicuri, funzionali e accoglienti per lo svolgimento delle lezioni sarà fondamentale per scongiurare e diminuire il rischio contagio in classe”.

Proposte che, secondo la lista Pd, si scontrano con quanto non fatto dall’Amministrazione Ghinelli. Donella Mattesini: “non ha trovato spazi aggiuntivi a quelli esistenti per aiutare le scuole ad aprire in sicurezza. Non ha fatto quasi nulla nei cinque anni di amministrazione ed ha quindi fatto trovare la scuyola impreparata a questa emergenza.  Ha preferito spendere per altre iniziative di preparazione alla campagna elettorale: basta ricordare la pubblicazione su carta patinata che riepiloga quanto fatto dall’Amministrazione. Un libro quando invece sarebbe stato sufficiente qualche foglio”.

Aggiunge Giulia Travi, insegnante e candidata nella lista Pd: “Ghinelli ha abbandonato gli edifici scolastici, fino ad arrivare alla chiusura della Cesalpino. Nel cosiddetto decreto Agosto si prevede fondi per potenziare e per aumentare il personale già pianificato. Inoltre ci sono i soldi anche per le strutture extra-scolastiche dove traslocare le attività, se necessario. Questa può essere una soluzione. Ci sono soldi pronti anche per affittare immobili, in modo  da non creare le classi pollaio. Abbiamo bisogno di strutture al coperto e attrezzate, pronte in caso di un aumento di casi”.

Conclude un altro candidato nella lista Pd, Donato Caporali: “dopo 5 anni di “nulla” della giunta Ghinelli in materia di politiche scolastiche vediamo oggi che l’amministrazione anziché trovare soluzioni per studenti e famiglie, pensa a indicare l’ennesimo capro espiatorio in Governo e settore trasporti qualora qualcosa dovesse andare male alla riapertura delle scuole.  La Giunta Ghinelli ha utilizzato questi anni per chiudere o depotenziare I plessi scolastici periferici che insistono su immobili di proprietà comunale, invece di studiare un nuovo modello più capillare e decentrato dei servizi. Spazi e strutture che soprattutto in tempi di Covid-19 potevano essere utilizzati per garantire il distanziamento e alleggerire classi e plessi sovraffollati. ll Comune e la Provincia di Arezzo dovrebbero invece oggi rispondere a famiglie e studenti su ciò che è stato fatto di loro rispettiva competenza, o meglio non è stato fatto. Che ruolo avranno le scuole parificate? Ci sono progetti condivisi tra le due istituzioni? Sono state studiate soluzioni intercomunali al fine di alleggerire il carico di studenti nel solo capoluogo? Quali lavori sono stati eseguiti per aumentare gli spazi disponibili? È stato fatto un censimento delle proprietà comunali e provinciali, aule comprese, attualmente vuote da poter riutilizzare? Quanti fondi sono stati stanziati per la creazione di soluzioni che permettano il rientro in classe in sicurezza?”