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Vaccini anti Covid19: conservazione e distribuzione

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Vaccini anti Covid19: conservazione e distribuzione

Subbiano (Ar) – Dicembre 2020. Un’alleanza tecnologica tutta italiana, nata per volontà della Locatelli Meccanica, azienda italiana leader per la produzione di macchine per il ghiaccio secco, per combattere il Covid-19.

Il tema è quello della catena del freddo ovvero la conservazione dei
vaccini USA che devono essere mantenuti a -75°. Locatelli Meccanica, infatti, ha creato una vera e propria filiera di produzione per gli strumenti di conservazione dei vaccini. Questa “rete salvavita”, che vede Locatelli come capofila, sarà costituita da Melform di Monasterolo di Savigliano (Cuneo) e Ceam Control Equipment di Empoli.

Si tratta delle più affermate aziende italiane per quanto riguarda i contenitori isotermici e i sistemi di tracciamento della temperatura, che hanno fatto squadra per garantire in tempi brevissimi le soluzioni tecniche per una corretta gestione della distribuzione e dello stoccaggio dei vaccini.
La “catena del freddo” comprende le fasi di trasporto, stoccaggio e distribuzione. La prevista immissione e conseguente distribuzione sul territorio italiano dei vaccini basati su mRNA sviluppati da Pfizer/BioNtech ed altre aziende farmaceutiche (t -70/-80°C), presuppone un’attenta analisi delle criticità legate al mantenimento della corretta temperatura dei vaccini con la realizzazione di una filiera distributiva progettata secondo questa specifica esigenza.

Si dovrà prevedere che nell’ultima fase della distribuzione i tempi di trasporto siano brevi e che la gestione sia operata da un’organizzazione logistica perfettamente strutturata. E l’impianto organizzativo sarà valido anche per la successiva immissione sul mercato di vaccini con meccanismo di azione differente che richiedano temperature di trasporto di -20°C e conservazione a 2°C/8°C.

E’ nata così l’idea di una filiera del freddo proprio da Locatelli Meccanica che da tempo si era organizzata sia dal punto di vista dell’approvvigionamento delle materie prime per la produzione dei produttori di ghiaccio secco, sia per l’organizzazione del lavoro avendo inserito forze nuove in previsione delle nuove importanti commesse.
Melform ha progettato i contenitori isotermici appositamente per il ghiaccio secco, con pareti interne ed esterne in Polietilene in modo da garantire una tenuta termica ottimale e perfettamente impilabili grazie a speciali alloggiamenti sul coperchio in modo da agevolare la logistica.

La tracciabilità degli stessi diventa poi un elemento assolutamente cruciale nella gestione dei vaccini: per questo Ceam Control Equipment ha già sviluppato un software in grado di garantire un tracciamento già utilizzato massicciamente nel settore farmaceutico, ospedaliero e della ricerca, dove i parametri critici di temperatura saranno condivisi via web da sensori intelligenti collegati a sonde inserite all’interno dei contenitori stessi durante tutti gli spostamenti. Una Applicazione dedicata garantirà le massime prestazioni e la gestione in tempo reale dei parametri più importanti dalla partenza all’utilizzatore finale.

La Rete
I vaccini anti Covid della Pfizer/BioNTech arriveranno in scatole quadrate da 22,9 centimetri per lato immerse nel ghiaccio secco: all’interno saranno accolti fino a 4.875 dosi in fiale allineate lungo cinque strati sovrapposti – su ogni strato ci sono 195 fiale e da ogni fiala si possono ricavare cinque dosi e, quando si inizia il processo per diluirle, poi devono essere somministrate entro cinque 5-6 ore.

In Italia i vaccini arriveranno direttamente dallo stabilimento belga della multinazionale PfizerBioNTech, trasportati all’interno di contenitori che possono durare fino a 25 giorni, purché adeguatamente refrigerati grazie al riempimento con ghiaccio secco ogni 5 giorni.
Per rendersi conto di come sia strategica l’alleanza di Locatelli Meccanica, Melform e Ceam
Control Equipment, basti pensare che nel 2020 la Pfizer-BioNTech prevede di produrre 50 milioni di dosi del suo vaccino contro il Covid-19. I numeri saranno impressionanti nel 2021 con la produzione che dovrebbe salire alla cifra di 1,3 miliardi di dosi, equivalente a 650 milioni di vaccinazioni, poiché a ogni persona ne dovranno essere somministrate due.

Attualmente sono 10 i vaccini in fase finale di sperimentazione, di cui 4 cinesi e uno russo.
E’, quindi, evidente che la sfida industriale non consiste solo nella produzione del vaccino
ma anche nella sua distribuzione, tanto più che le caratteristiche del prodotto imporrano
misure particolarmente attente per la sua conservazione durante il viaggio.