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“A chi parla la Musica?”: Valdarno Jazz e MACMA di nuovo insieme

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“A chi parla la Musica?”: Valdarno Jazz e MACMA di nuovo insieme

Tutti i contenuti della stagione culturale Extra online sono disponibili gratuitamente su lefornaci.org

 Terranuova Bracciolini (Ar), 27 gennaio 2021 – Un piccolo grande viaggio musicale filmato, per chiudere la stagione. L’ultima produzione a firma Valdarno Jazz e MACMA, “A chi parla la musica?”, sarà online il prossimo sabato 30 gennaio, dalle ore 17, sul sito sul sito lefornaci.org: l’evento chiude la stagione Extra dell’Auditorium Le Fornaci.

I percorsi artistici delle due realtà coinvolte si fondono nell’esperienza audiovisiva grazie alla collaborazione di Tommaso Orbi e Daniele Malvisi e con il coinvolgimento di alcuni musicisti: Gianmarco Scaglia al contrabbasso, Andrea Cincinelli alla chitarra, Paolo Corsi alla batteria.

Si chiude così in bellezza la stagione culturale Extra dell’Auditorium Le Fornaci, di Terranuova Bracciolini (Arezzo), per la prima volta tutta in digitale. Una stagione di successo, sia per la qualità delle produzioni proposte, sia come numeri raggiunti: sono state superate le 15 mila visualizzazioni online, frutto della soddisfazione e la fidelizzazione degli utenti spettatori. “Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto – dicono gli organizzatori – di aver resistito e rilanciato l’azione culturale con progetti che utilizzassero al meglio gli strumenti a nostra disposizione, in una dialettica proficua con il contesto storico e sociale e con riscontri molto positivi del pubblico”. Alcuni contenuti della rassegna culturale, che da novembre a gennaio ci hanno fatto compagnia, sono ancora disponibili e visibili gratuitamente sul sito lefornaci.org. Quest’ultima produzione che unisce cinema e musica arriva dopo gli ottimi risultati di “Prima di me”, cortometraggio animato presentato all’interno di Abbecedario del Reale (nella giornata di S come Seme), festival online curato da MACMA, e ancora visibile su sito de Le Fornaci (http://www.lefornaci.org/?page_id=2179).

Come e perché è nata la musica, quale particolare esigenza dell’uomo soddisfa? Insomma, a chi parla la musica? Gli interrogativi che solleva questo appuntamento sono ambiziosi, ma forse la risposta può esser semplice, come profonda: a ognuno di noi, se si è disposti ad ascoltare. “Trascorriamo ogni attimo della nostra vita in compagnia di noi stessi” – racconta Daniele Malvisi di Valdarno Jazz – “Ecco perché è così importante conoscersi. Da questo punto di vista la musica è una via d’accesso straordinaria, una forma di comunicazione ancestrale che ci consente di metterci in un dialogo positivo col nostro inconscio. Dagli albori la musica comunica e dialoga con questa nostra interiorità e lo fa attraverso un’infinita varietà di stili e generi musicali.”

Partendo dalle origini della musica, la produzione cine-musicale racconta l’evoluzione ed i significati che nel corso della storia ha assunto questo linguaggio. Le tappe ripercorrono la meraviglia dei nostri antenati, davanti il primo uso della voce, al suono dei primi strumenti musicali, che diventa scoperta dello strumento per comunicare, tra simili e con le proprie divinità. Dalle invocazioni ancestrali dei nativi americani, agli antichi greci, ai canti gregoriani della Chiesa medievale, il viaggio esplora la capacità esistenziale del linguaggio sonoro di creare comunità tra gli uomini. “L’idea di questa produzione nasce dalla convinzione che la musica possa parlare indistintamente a ognuno di noi, che ci possa valorizzare nella diversità delle nostre emozioni e contemporaneamente farci sentire parte di un tutt’uno indissolubile; che possa proteggere la nostra capacità di emozionarsi e valorizzare l’immaginazione come un bene prezioso”, continua Daniele.

La via intrapresa da “A chi parla la musica?” corre non solo attraverso il mondo occidentale, ma anche all’interno di tradizioni musicali apparentemente lontane dalla nostra: sono protagonisti anche l’importanza della melodia nella tradizione islamica, le poliritmie del continente africano, l’apparente staticità della musica induista. Fino ad arrivare all’amato Jazz, nel quale tutti questi mondi sonori convergono in un’unica forma di espressione musicale.

Tra impianti hi-fi, cuffie wireless, dispositivi elettronici e collegamenti in streaming, oggi i grandi autori come le nuove realtà musicali vivono ormai saldamente ancorate nella nostra memoria, nelle nostre giornate e nelle nostre tasche, e la musica è sempre a portata di mano. “Siamo consapevoli che la musica rappresenti un patrimonio inestimabile, ma non è mai gratuita: ci chiede in cambio di fermarci ed ascoltare, rimanere incantati in un’idea che germoglia e prende forma nella nostra immaginazione”, conclude Malvisi. Dal “sentire la musica” possiamo dunque approdare all’ascoltarla: tornare a stimolare l’immaginazione, disciplina e lezione di libertà sempre sorprendente, per riscoprire quanto ognuno di noi, se dispone di una buona occasione, sia ancora in grado di meravigliarsi delle proprie emozioni.

“Abbiamo affrontato questi argomenti attraverso un impianto narrativo audiovisivo che riuscisse a veicolarli nella maniera più adeguata allo strumento di diffusione scelto: il web. Senza per questo svilirli o svuotarli, ma trovando un giusto equilibrio tra una sintesi necessaria e la densità del racconto. – racconta Tommaso Orbi di MACMA – Questo connubio tra immagini e suoni, se certo non esaurisce la vastità dell’argomento, crediamo possa stimolare riflessioni e approfondimenti in chi ne fruirà. Abbiamo tentato di creare così un mondo su un palcoscenico, fatto di luoghi e di stanze, di angoli e atmosfere, in cui il narratore si potesse muovere facendoci esplorare suoni e percorsi musicali diversi e conducendoci alla scoperta delle potenzialità immaginifiche e comunicative della musica.”