Caro Eugenio Giani Ti scrivo così mi distraggo un po’

di Stefano Pezzola

“Se chi non è vaccinato vuol partecipare alla vita di comunità deve immunizzarsi. Se non lo fa, approfitta di quello che hanno fatto altri. In questo caso credo sia giusto, come qualcuno ha proposto, assumere provvedimenti restrittivi nei confronti dei non vaccinati, per limitarne la mobilità negli spazi pubblici.

Perché la circolazione dei non vaccinati favorisce fortemente il contagio. Già dobbiamo fare i conti, in Toscana, con circa 370 mila bambini fino a dodici anni che, in questo caso per legge, non possono vaccinarsi.

Per tutti gli altri, quelli che non si vaccinano per scelta, dovranno essere studiate misure che ne limitino la circolazione”.

Questo le dichiarazioni del Presidente della Regione Toscana con comunicato stampa del 16 novembre 2021 alle ore 18.45 (vedi link): https://www.toscana-notizie.it/salute/-/asset_publisher/P0d8q3ixjApT/content/id/84296730

Provo a rileggere con assoluta attenzione tutto il testo di cui sopra.

“Se chi non è vaccinato vuol partecipare alla vita di comunità deve immunizzarsi”.

Preme ricordarLe Presidente Giani che non si può affermare che esista un diritto di vaccinarsi o non vaccinarsi, esiste semplicemente una situazione di fatto nella quale la legge non dice nulla sull’obbligo o non obbligo.

Eppure la Corte costituzionale ha stabilito che la legge impositiva di un trattamento sanitario non è incompatibile con l’art 32 Costituzione se il trattamento sia diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri.

Pertanto, se il vaccino anti-Covid non è sperimentale ed ha ottenuto tutte le autorizzazione, lo Stato può tranquillamente imporne l’obbligatorietà, assumendone tutte le responsabilità penali e civili.

Soltanto in questo caso chi non è vaccinato non potrà soltanto non partecipare alla vita di comunità ma dovrà rispondere alla legge.
Ma lo Stato – guarda caso – è tenuto a risarcire i danni soltanto da vaccino obbligatorio, come stabilito della Corte Costituzionale con la sentenza n. 118/2020.

“In questo caso credo sia giusto, come qualcuno ha proposto, assumere provvedimenti restrittivi nei confronti dei non vaccinati, per limitarne la mobilità negli spazi pubblici. Perché la circolazione dei non vaccinati favorisce fortemente il contagio”.
Una così assertiva dichiarazione comprenderà bene Presidente Giani che necessiti da parte sua di un supporto documentale scientifico riconosciuto e consultabile.

A me preme evidenziarLe – e può facilmente verificare – che Gibilterra è stata portata ad esempio per essere il primo luogo al mondo dove tutti sono vaccinati.

Tasso di vaccinazione al 100%, insomma.
Ieri il governo di Gibilterra ha annunciato che sospenderà le celebrazioni del Natale causa aumento dei contagi che sono ora oltre 500 al giorno su una popolazione di 33mila abitanti!

Una parziale ma semplice dimostrazione empirica del fatto che la vaccinazione non risolve certo il problema ed anzi fa aumentare i contagi.

La circolazione dei non vaccinati NON favorisce quindi la circolazione del virus, tutt’altro.

La responsabilità è anche e soprattutto dei vaccinati, per i quali l’eventuale revocabilità del green pass, suggerisce di essere prudenti e cauti nel sottoporsi a tamponi anche in presenza di evidenti sintomi.

“Già dobbiamo fare i conti, in Toscana, con circa 370 mila bambini fino a dodici anni che, in questo caso per legge, non possono vaccinarsi. Per tutti gli altri, quelli che non si vaccinano per scelta, dovranno essere studiate misure che ne limitino la circolazione”.

Preme innanzitutto ricordarLe Presidente Giani che l’agenzia americana Food & Drug Administration ha approvato il vaccino Comirnaty di Pfizer BioNTech per gli under 12 esaminando uno studio su appena 2.400 soggetti!

I bambini che prendono l’infezione accusano sintomi lievi, questo è innegabile.
Dal 2020 ne sono morti 16, ma per altre patologie concomitanti.

Il rischio è quindi migliaia di volte inferiore pur tenendo conto delle rarissime sindromi infiammatorie multi sistemiche (Mis-c), espressioni tardive del Covid.

Onde per cui non affermi “già dobbiamo fare i conti con circa 370 mila bambini fino ai 12 anni non vaccinati” ma piuttosto ricordi che grazie a Dio i bambini di quell’età non sono stati sottoposti all’inoculazione del siero benedetto.
Si chiama calcolo del rischio-beneficio.

“L’anno vecchio è finito ormai. Ma qualcosa ancora qui non va” cantava Lucio Dalla.
Gli anni passano ma tutto cambia affinché nulla cambi, se non in peggio.

Era il 2003, ed un caso deflagrò solo grazie al fatto che un anonimo insider alla azienda farmaceutica multinazionale Pfizer-Italia, un “pentito” insomma, inviò una lettera all’allora Assessore alla sanità della Regione Toscana – e successivamente Presidente – Enrico Rossi, e per conoscenza all’allora Presidente della Regione Martini, raccontando tutto il disegno che era stato architettato, altrimenti avremmo probabilmente assistito ad una sorta di tentato-golpe mediatico senza che nessuno si rendesse conto che era, in realtà, pilotato dalla Pfizer.

In estrema sintesi, la grande casa farmaceutica americana aveva organizzato in modo occulto una campagna pubblicitaria negativa contro l’ente territoriale toscano con il preciso fine di screditarne l’azione in campo sanitario.

La causa scatenante?
Si doveva mettere in discussione la politica del farmaco seguita della Regione Toscana in quanto ritenuta “non conveniente” per Pfizer.
“Una grande azienda farmaceutica operò in modo occulto – come disse l’allora assessore Enrico Rossi – per cercare di condizionare l’opinione pubblica”.

© Riproduzione riservata

Condividi articolo:

I più letti

ARTICOLI CORRELATI
RELATED