Sono le insegnanti e il personale non docente delle scuole aretine. Hanno l’appuntamento ma si sono presentate in anticipo.
L’impegno della Asl Tse è consistente. Per ogni turno di lavoro 10 infermieri, 5 oss, 3 medici e 3 amministrativi. Da oggi a sabato apertura dalle 14 alle 19 e domenica dalle 8 alle 13. Si è già prenotato il personale della scuola e adesso è il turno anche del personale delle forze dell’ordine e delle forze armate. Appena ci saranno quantità adeguate di vaccino, il centro è pronto al raddoppio: sempre 10 postazioni ma per due turni. Quindi l’intera giornata e sette giorni su sette. Domenica verranno aperti anche i centri “meso”. 13 nell’intesa Asl Tse di cui 5 nella provincia di Arezzo: Montevarchi, Camucia, Monte San Savino, Bibbiena e Sansepolcro.
Presenti al primo vaccino di oggi sia l’assessore regionale Bezzini che il Direttore generale Asl, D’Urso. “Oggi iniziamo la vaccinazione delle persone al di sotto dei 55 anni e per le categorie indicate dal Ministero – ha ricordato Bezzini. Quindi personale della scuola e poi delle forze dell’ordine e delle forze armate”.
In Toscana sono state finora vaccinate 160mila persone (sanitari e Rsa), 70mila delle quali hanno già fatto anche la seconda dose. La Toscana ha utilizzato il 96% delle dosi disponibili, lasciando una piccola riserva per avere certezza sui richiami. La prossima settimana, grazie alla collaborazione dei medici di medicina generale, è pronta al via la vaccinazione degli ultra ottantenni.
Il Direttore generale Antonio D’Urso ha sottolineato l’impegno dell’azienda per attrezzare in poco tempo la maxi sede di Arezzo Fiere e di preparare le sedi “meso” che verranno attivate domenica. “La nostra comunità professionale ha risposto nel migliore dei modi e contiamo di dare ai cittadini la risposte che si attendono. Lo sforzo deve essere di tutti perché stiamo registrano una sostanziale stabilità del numero dei nuovi casi con un aumento nelle zone a confine con l’Umbria. I comportamenti individuali sono un fattore determinante. Il vaccino non può essere considerato un semaforo verde ad azioni che oggi sono oggettivamente pericolose e capaci di provocare una nuova impennata dei contagi”.