Dalla Germania uno studio sui pazienti deceduti a causa del vaccino Covid-19

di Stefano Pezzola

Aumentare il numero dei contagi comunicati a mezzo organi di stampa compiacenti per istillare nuove gocce di paura e minacciare di richiuderci tutti ai domiciliari oppure farli diminuire per dimostrare che i vaccini funzionano e prepararci alla terza dose del siero benedetto?

Mica facile decidere dove indirizzare la narrazione a questo punto!

Narrazione appunto, che semplificando significa “esposizione per lo più ordinata in funzione di determinate istanze di ordine stilistico, storico o politico”.

Negli ultimi due anni siamo stati attori non protagonisti di una narrazione unica pressoché monolitica, tesa a convalidare politiche governative non certo di tutela sanitaria.

Il rischio di smarrirsi nei meandri del complottismo, che non è altro che l’altra faccia della narrazione unica, perfettamente speculare a essa e probabilmente ad essa funzionale, è sempre stato dietro l’angolo.

Complottismo spesso utilizzato soltanto per delegittimare ogni forma di dissenso, ovvero ogni controstoria.

L’unico modo per rintracciare e denunciare le incrinature e contraddizioni di questa narrazione dominante – per smascherarne le falsificazioni e le mistificazioni – è far affiorare il filo rosso con il quale tessere la trama della storia vera, supportata da documenti e testimonianze.

E di incrinature questa narrazione criminale ne ha aperte moltissime fin dall’inizio, erano sotto i nostri occhi ma abbiamo finto di non vederle, forse per paura o forse soltanto per pigrizia.

Proviamo ad iniziare dalla fine.

Il 20 settembre 2021 il prof. Arne Burkhardt e ed il suo collega prof. Walter Land dell’Istituto Patologico di Reuntlingen  hanno presentato – durante una conferenza stampa pubblica, alla quale chiaramente non ha partecipato nessun media italiano – i risultati patologici di pazienti vaccinati contro il Covid-19 sottoposti ad autopsia negli ultimi mesi.

Studi insufficienti, effetti collaterali ingestibili.

Da quando sono state somministrate le vaccinazioni anti COVID-19, moltissimi esperti medici hanno chiesto infatti di effettuare un’ampia ricerca dopo che si sono verificati decessi e gravi effetti collaterali.

I due patologi tedeschi hanno presentato i loro primi risultati di ricerca pubblicandoli in quattro lingue, compreso l’italiano.

Al seguenti link il video della conferenza:

https://pathologie-konferenz.de/it/

Sono state trovate infiammazioni del muscolo cardiaco (miocardite) di varia gravità.

I patologi hanno persino trovato microparticelle nel tessuto polmonare.

In un normale esame post mortem però gli effetti dei danni da vaccinazione non dovrebbero essere solitamente riconoscibili.

I risultati iniziali del team confermano quelli ottenuti dal Prof. Peter Schirmacher, capo patologo dell’Università di Heidelberg.

Quest’ultimo ha sollecitato l’esecuzione di molte più autopsie sui vaccinati contro il covid-19 dopo aver concluso che il 40% per cento dei cadaveri da lui sottoposto ad autopsia sono morti entro due settimane dall’inoculazione del vaccino mRNA contro il Covid-19 ovvero sono deceduti a causa della vaccinazione.

I motivi che destano preoccupazione sono quindi i decessi e gli eventi avversi gravi che si sono verificati dopo la vaccinazione.

Moltissimi e moltissimi non segnalati.

Secondo l’EMA, un totale di 6.367 decessi e 121.528 casi gravi di effetti collaterali dei vaccini sono stati segnalati per la zona economica europea fino al 27 agosto 2021.

In Germania, secondo il rapporto sulla sicurezza del 19 agosto 2021, più di 131.000 casi sospetti sono stati segnalati all’Istituto Paul Ehrlich alla fine di luglio, di cui circa 14.000 classificati come gravi.

La scoperta più sorprendente, tuttavia, riguarda i linfociti.

I linfociti sono impazziti in tutti gli organi”, ha detto il professor Lang.

Non solo ha mostrato accumuli di linfociti in una grande varietà di tessuti, dal muscolo cardiaco al rene, al fegato e alla milza fino all’utero; ha anche mostrato immagini in cui il tessuto è stato attaccato in modo massiccio da loro, oltre a tutta una serie di follicoli di linfociti, che sono, per così dire, piccoli linfonodi in via di sviluppo nel posto completamente sbagliato, per esempio nel tessuto polmonare.

Ha anche mostrato distacchi di cellule endoteliali – queste sono le cellule lisce che formano la parete dei vasi sanguigni -,  grumi di globuli rossi che alla fine causano trombosi, e cellule giganti che si sono formate intorno a corpi estranei intrappolati.

Il Prof. Lang ha detto di non aver mai visto nulla di simile a questi ammassi di linfociti in centinaia di migliaia di esami patologici.

Normalmente si trovano altri globuli bianchi, i granulociti, nelle infiammazioni. In questi casi, però, questi non si trovano quasi mai, invece ci sono masse di linfociti.

Eppure lo scorso anno una ricerca clinica del giapponese Kobe City General Medical Hospital ci aveva anticipato che il tasso di mortalità del Covid-19 sarebbe stato dello 0.01%, meno dell’influenza stagionale.

E quindi da dove è nata la necessità di ricorrere a vaccini dei quali nulla si sapeva? Rifiutando di prendere in considerazione qualsiasi terapia domiciliare che invece nel tempo ha confermato la propria efficacia.

Al seguente link le indicazioni fornire da Ippocrate.org:

https://ippocrateorg.org/2020/11/26/come-si-affronta-il-covid-19/

Ma del resto fin dall’inizio dell’emergenza il Ministero della Salute ha raccomandato di non effettuare le autopsie ai deceduti Covid-19: “non si dovrebbero fare” si legge nella circolare”.

Raccomandazione basata non tanto sul rischio di infettarsi a carico degli anatomopatologi, ma sulla presunta inutilità dell’operazione, tanto sappiamo che sono morti di Covid.

Le prime autopsie nel nostro Paese sono state fatte per iniziativa personale di un medico, Andrea Gianatti dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che se ne è assunto la responsabilità un mese dopo la scoperta del Covid-19 in Italia, a partire dal 23 marzo, quando i morti dichiarati andavano già rapidamente verso quota 10 mila.

E’ lecito pensare che anche oggi – nonostante le numerose reazioni avverse che colpiscono i vaccinati nel nostro Paese – la linea della narrazione sia sempre la stessa: nessuna correlazione.

Ma quali conseguenze dovrebbero esserci in un Paese civile se venisse confermato che una decisione del Ministro della Salute avesse – come si può ipotizzare – aggravato l’emergenza Covid-19 causando moltissime morti?

Due studi  dell’Università di Madrid e della Northwestern University dimostrano che la carenza di VitD è collegata direttamente e sensibilmente con l’aumento di mortalità da Covid.19.

Attenzione, non per il generico ruolo della VitD nel rafforzare il sistema immunitario, ma per un collegamento specifico e diretto con i meccanismi di interazione del Covid-19 con il corpo umano.

Il succo della storia è molto semplice e chiarissimo agli occhi di persone ancora in risonanza cognitiva ovvero con capacità di collegare le informazioni traendone risposte e conclusioni: si continuano a creare fobie e ansie antisociali, a livello di reazioni automatiche e inconsce, in cittadini che a mala pena si guardano negli occhi.

Il ritorno in grande stile delle fake news di Stato che in realtà non sono mai sparite, ma che nell’ultimo periodo registrano una recrudescenza piena di incrinature, o meglio goffaggini e colpi di teatro surreale.

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