Eppur qualcosa si muove: l’eterno divenire della pandemia

Contagi in continuo aumento e più di due milioni di Italiani chiusi in casa per la quarantena, con la prospettiva di un ulteriore balzo nel mese di gennaio. Cosa ne sarà del 2022?

di Eleonora Francini

Lo tsunami della pandemia è tornato e sta tornando a colpire, senza mai accennare ad una resa definitiva. Contagi in continuo aumento e più di due milioni di Italiani chiusi in casa per la quarantena, con la prospettiva di un ulteriore balzo nel mese di gennaio: questo è il report degli ultimi giorni. Se il numero di casi continuerà a salire, andrà presa al più presto una decisione per evitare di paralizzare di nuovo un Paese intero, con gli esperti che, a tal proposito, tornano a chiedere un lockdown selettivo per i No vax, l’obbligo vaccinale e l’estensione del Super Green Pass a tutto il mondo del lavoro.

Al netto degli ultimi avvenimenti, è ormai evidente come nel momento in cui si cerca di fare dei passi avanti al contempo se ne compiono altrettanti indietro, come se la nostra vita fosse costantemente racchiusa in un limbo. Lockdown, limitazioni delle libertà individuali, restrizioni e perfino l’introduzione dei vaccini dovevano essere misure di contenimento eccezionali per far fronte a un’emergenza temporalmente limitata. Invece, col passare del tempo, tutto questo groviglio di misure è progressivamente passato dall’avere un carattere passeggero ad averne uno permanente, con la prospettiva di una ritrovata normalità che ormai sembra sfuggire sempre di più dalla propria portata.

Ad oggi, purtroppo, non vi è alcuna certezza su come sia effettivamente possibile abbattere in modo definitivo questo nemico invisibile e, per quanto i vaccini garantiscano un forte abbassamento del tasso di mortalità, anche questo espediente non si sta rivelando in grado di ridurre in modo consistente l’indice di contagio. Tuttavia, non si vuole mettere in discussione l’autorevolezza della scienza, la cui presenza si è dimostrata provvidenziale fin dalle epoche più remote, bensì si intende evidenziare come questa, per raggiungere l’apice della propria efficacia, debba pur essere supportata da una serie di scelte solide, lungimiranti e sensate.

Prendiamo il Green Pass, ad esempio. Nato come strumento temporaneo per viaggiare all’estero, nel corso di questi mesi è stato pian piano esteso a quasi tutte le attività quotidiane della vita, compreso il lavoro, per poi essere ulteriormente rafforzato nonostante i dati epidemiologici abbiano dimostrato come la misura non dia alcuna prova di immunità e non sia stata efficace nel contenimento del virus. Ovviamente, l’aumento dei contagi non è imputabile esclusivamente al lasciapassare, ma al contempo è evidente come lo strumento sia stato irrilevante.

Perché tutto ciò? Perché ogni struttura, ogni progetto deve basarsi su fondamenta solide per poter continuare a mantenersi in vita e, se le varie scelte intraprese non si dimostrano all’altezza, il rischio è quello di vedere crollare tutto da un istante all’altro. Quel rischio che gli Italiani sono tornati ad avvertire sulla propria pelle, laddove la magia del Natale per un attimo li aveva distratti. Invece, come lo scorso anno, siamo alle soglie di altri 365 giorni in cui l’incertezza tornerà a regnare sovrana e la normalità potrebbe tramutarsi di nuovo in un lontano ricordo.

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