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Fondazione Arezzo Comunità: il primo passo

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Fondazione Arezzo Comunità: il primo passo
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“Quello che presentiamo stamani è un passo storico per Arezzo, indipendentemente dalla Fondazione. Tutto il ‘blocco municipale’ si stringe attorno all’idea lanciata da questa amministrazione, ovvero fare squadra nei servizi alla persona in ambito educativo e di coesione sociale. Comune, Fraternita dei Laici, Casa Pia, Fondazione Aliotti e Istituto Thevenin, pur mantenendo le loro forti identità, si mettono in filiera per dare e costruire risposte destinate agli aretini da a 100 anni. Questo è il nucleo originario da cui partire per aprire la strada che porti alla costituzione della Fondazione Arezzo Comunità, un’esperienza unica a livello nazionale”.

Così il vicesindaco e assessore alle politiche sociali Lucia Tanti commenta l’adesione di Fraternita dei Laici, Fondazione Aliotti, Istituto Thevenin, Casa di riposo Fossombroni a quello da lei stessa definito “blocco unico municipale”.

“Le istituzioni più antiche e significative di Arezzo – prosegue il vicesindaco – tracciano insieme la strada. Non potevamo che realizzare questo progetto se non iniziando a dare il buon esempio. E non potevamo proporre una rivoluzione copernicana ad altre realtà pubbliche, al privato sociale, al terzo settore, al volontariato, al settore privato se non mettendo in prima persona le fondamenta. Allo stesso tempo il ‘blocco municipale’ da solo non può e non vuole bastare. Ecco perché quello di oggi lo definiamo, oltre che ‘storico’, un passo propedeutico per dare alla città un nuovo orizzonte all’insegna del protagonismo comunitario.

Colgo l’occasione per ringraziare il primo rettore della Fraternita dei Laici Pier Luigi Rossi e i presidenti Manuela Loreni, Sandro Sarri, Debora Testi, rispettivamente di Fondazione Aliotti, Istituto Thevenin, Casa di riposo Fossombroni per avere colto subito la portata di questa occasione. Ringrazio il professor Stefano Pagliantini, direttore del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Siena, coadiuvato dalla professoressa Annalisa Gualdani, per avere dato la disponibilità ad accompagnarci nel percorso costitutivo, tecnico-giuridico, della Fondazione offendo alla città la loro competenza e professionalità, definendo uno schema di solida base dottrinaria aperto al confronto con tutti i protagonisti. Il percorso è avviato e ringrazio le tante realtà che ho incontrato e che sto incontrando che si sono dette disponibili a dare il loro contributo facendo parte integrante di questo strumento utile alla città del post-Covid.

I tempi: il 15 maggio, a 100 anni dall’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII e dalla definizione solenne della dottrina sociale della Chiesa, il progetto sarà delineato affinché entro il 2021 trovi compimento”.