Giu’ le mani dalle Mamme!

di Stefano Pezzola

Scrive con nota del 24.9.2021 prot. n. 0043293 (Circolare raccomandazioni gravidanza e allattamento) il dr. Francesco Rezza, direttore generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute:

In considerazione dell’attuale scenario epidemiologico e delle crescenti evidenze sulla efficacia e sicurezza della vaccinazione in gravidanza sia nei confronti del feto che della madre, in linea con l’aggiornamento del documento – Indicazioni ad interim su vaccinazione contro il COVID-19 in gravidanza e allattamento – a cura di ISS-ItOSS  al quale si rimanda per ulteriori dettagli, si raccomanda la vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, con vaccini a mRNA, alle donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre. Relativamente al primo trimestre, la vaccinazione può essere presa in considerazione dopo valutazione dei potenziali benefici e dei potenziali rischi con la figura professionale sanitaria di riferimento. La vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19 è altresì raccomandata per le donne che allattano, senza necessità di sospendere l’allattamento”.

Ed allora andiamo a leggere le indicazioni ad interim su ͞vaccinazione contro il COVID-19 in gravidanza e allattamento con aggiornamento del 22 settembre 2021 a cura dell’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) Istituto Superiore di Sanità.

“La casistica più ampia sul profilo di sicurezza dei vaccini a mRNA, pubblicata da Shimabukuro et al. sul New England Journal of Medicine (2021), ha preso in esame oltre 35.000 donne. Lo studio, tuttavia, ha potuto valutare solo 827 donne con gravidanza conclusa, per le quali ha confermato l’assenza di rischi sia per le madri che per i loro neonati. Altri studi osservazionali, con casistiche numericamente più contenute, non hanno rilevato differenze nei sintomi post vaccinazione riferiti dalle donne in gravidanza rispetto a quelle non gravide. Nonostante le donne in allattamento non siano state incluse nei trial di valutazione dei vaccini contro la COVID-19, l’efficacia della vaccinazione è ritenuta analoga a quella rilevata tra delle donne non in gravidanza”. 

Uno studio che complessivamente a monitorato 827 donne?

L’efficacia della vaccinazione è ritenuta analoga?

Ed il nostro Ministero della Salute prende le proprie decisioni sulla base di studi clinici di questo tipo?

Ma continuiamo a leggere:

“Fra le 3.306 donne positive arruolate nello studio, l’87,2% (n=2.882) ha avuto una forma lieve di malattia da COVID-19, senza insorgenza di polmonite e senza necessità di alcun supporto ventilatorio; il 9,6% (n=316) ha avuto una forma moderata, con diagnosi di polmonite che ha richiesto al più ossigenoterapia; e il 3,3% (n=108) ha avuto necessità di supporto ventilatorio e/o ricovero in terapia intensiva a causa di una polmonite grave. È stata registrata una sola morte associata al COVID-19, senza alcun incremento del rapporto di mortalità materna rispetto a quello rilevata negli anni precedenti alla pandemia”. 

E ancora:

“In Italia, dopo una riduzione della circolazione del virus registrata a partire dal mese di giugno 2021, dall’inizio di luglio il livello di attività della pandemia è in costante crescita a causa della diffusione della variante Delta. Lo studio ItOSS si è concluso il 30 giugno 2021, per cui non disponiamo di dati nazionali relativi all’impatto della variante Delta sulle donne in gravidanza”.

A causa della mancata inclusione delle donne in gravidanza nei trial clinici di valutazione dei vaccini contro la COVID-19, non disponiamo di evidenze conclusive circa il loro profilo di sicurezza.

V e r g o g n a t e v i.

Giu’ le mani dalle Mamme.

Le braccia di una madre sono fatte di tenerezza e i bambini, tra esse, ci dormono profondamente” scrive Victor Hugo.

Le mamme sono reticenti nel sottoporsi al vaccino Pfizer – secondo il dr. Francesco Raimondi – e ciò sarebbe soprattutto dovuto alla mala informazione e ai ritardi delle comunicazioni ufficiale da parte degli organi competenti italiani.

Sulla mala informazione firmiamo e sottoscriviamo: un’informazioni distorta, priva di datti attendibili e assolutamente di parte.

Sulla reticenza non possiamo che sottolineare che la fiducia in questa non scienza sciatta, appiccicosa e violenta trova tutta la nostra approvazione.

Entro fine anno poi, con tutta probabilità, anche i bambini dai 5 agli 11 anni potrebbero fare la prima iniezione anti-Covid.

E i quotidiani nazionali ci ricordano che l’attesa è grande da parte di mamme e papà.

Vorremmo tanto incontrare queste mamme e papà per dire loro “Semplicemente ASPETTATE! Prendetevi il vostro tempo. Starete bene anche senza vaccino Comirnaty, con niente da perdere e tutto da guadagnare”.

Per l’Amor di Dio pensateci bene!

SCARICA QUI la Circolare raccomandazioni gravidanza e allattamento

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