Green Pass: si alza la voce di protesta dei lavoratori

Dal 15 al 20 ottobre è previsto uno sciopero nazionale per dire no ad una certificazione che, di fatto, violerebbe l’articolo 32 della Costituzione.

di Stefano Pezzola

La stretta normativa del Governo nei confronti di tutti i lavoratori pubblici e privati, che dal 15 ottobre dovranno possedere il Green Pass (pena la perdita dello stipendio), sta scuotendo nel profondo le anime del popolo italiano.

Gli spiriti solitari che per mesi hanno tentato invano di opporsi al tandem “vaccino-Green Pass”, provando a far valere la propria diversità di pensiero, ogni giorno rischiano di rimanere intrappolati in questo circolo vizioso che, gradualmente, sta deturpando il dogma imprescindibile su cui dovrebbe basarsi ogni democrazia: la libertà di pensiero.

Al momento, l’Italia è infatti l’unica nazione europea ad introdurre il Green Pass obbligatorio, con il Governo che, di fatto, ha istituito l’obbligo vaccinale pur mascherandolo da certificazione verde. Infatti, non ha avuto il coraggio di promulgare una legge di obbligo per tutti i cittadini, ma ha emanato un decreto d’urgenza, valido solo sessanta giorni, che sostanzialmente recita: “lavoratore, o ti vaccini, o ti tolgo lo stipendio”.

Va sottolineato, però, che la privazione del lavoro da parte di un Governo non è prevista da nessun contratto nazionale collettivo, da nessuna legge ed è vietata da tutte le norme internazionali e per ultimo dal regolamento europeo 953/21. Inoltre, in ottemperanza al primo articolo della Costituzione italiana, che pone il lavoro quale bene supremo della democrazia, questo “aut aut” risulta decisamente anomalo.

Al di là della querelle infinita tra vaccinati e non vaccinati, gli italiani hanno compreso che, di fronte ad una grave repressione delle nostre libertà costituzionali, è necessario alzare, seppur a piccoli passi, la propria voce di protesta, dopo un lungo periodo trascorso tra silenzi, remissività e profondo malcontento.

Dal 15 al 20 ottobre, pertanto, è previsto uno sciopero nazionale per dire no a un Green pass che, di fatto, violerebbe l’articolo 32 della Costituzione. Ad annunciare la protesta è stata la Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali (FISI), che ha invitato a partecipare tutti i lavoratori dei settori in cui è previsto l’obbligo di presentare tale certificato.

Lo sciopero, come spiegato dallo stesso sindacato, “è stato proclamato per protestare contro il Green Pass e per chiedere la revoca di tutte le sospensioni per il personale sanitario non vaccinato perché discriminante e la non discriminazione di chiunque a qualunque titolo abbia scelto di non vaccinarsi”.

Difendere la Costituzione, nonché i nostri diritti, rimane un dovere inderogabile.

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