Il Ministero della Salute Russo ha registrato il farmaco “COVID-globulina” del dr. Giuseppe De Donno

di Stefano Pezzola

Fonte:https://ria.ru/20211230/koronavirus-1766108390.html

Titolo: Il Ministero della Salute ha registrato il farmaco “COVID-globulina” dopo accurati studi clinici.

Conclusioni: Ministero della Salute Russo approva in via definitiva la terapia di De Donno del plasma iperimmune. Studi hanno dimostrato efficacia sicurezza e capacità di neutralizzare il virus.

Oggi decido di catturare l’attenzione dei lettori curiosi e non assuefatti alla narrazione dominante con una notizia straordinaria proveniente dalla Russia.

Una notizia che voglio introdurre con il mio GRAZIE al dr. Giuseppe De Donno che per primo l’anno scorso aveva iniziato la cure del Covid con le trasfusioni di plasma iperimmune, la controversa terapia – controversa soltanto nel nostro Paese – che prevedeva l’infusione di sangue di contagiati dal coronavirus, opportunamente trattato, in altri pazienti infetti.

Il farmaco “covid globulina”, creato sul plasma sanguigno dei malati, ha superato con successo gli studi clinici e ha ricevuto l’approvazione normativa in Russia, lo riferisce il servizio stampa di Rostec.

Lo sviluppo della holding Nacimbio della Rostec State Corporation durante gli studi clinici ha confermato l’efficacia, la sicurezza e la capacità di neutralizzare il coronavirus. Secondo i risultati della ricerca, il farmaco COVID-globulina ha ricevuto un certificato di registrazione permanente del Ministero della Salute della Russia“, afferma il comunicato.

Il medicinale contiene anticorpi contro il coronavirus SARS-CoV-2.

Si conferma che la sua introduzione aiuta il corpo a prevenire la transizione della malattia causata dall’agente patogeno in una forma più grave.

Solo i donatori di plasma con un alto titolo di anticorpi contro COVID-19 vengono utilizzati per produrre globulina COVID. Il farmaco è caratterizzato da un alto grado di purificazione e sicurezza del virus, nonché da una maggiore concentrazione di anticorpi rispetto alle materie prime“, ha affermato Andrei Zagorsky, direttore generale di Nacimbio.

Secondo i risultati di uno studio comparativo in doppio cieco controllato con placebo, sette pazienti su dieci che hanno ricevuto globulina COVID come parte di una terapia complessa avevano un rischio ridotto di grave sviluppo della malattia.

Il farmaco ha mostrato la massima efficacia quando usato nelle fasi iniziali.

Inoltre, nel 70% dei casi, la terapia ha impedito lo sviluppo di complicanze – tempesta di citochine, insufficienza renale, tromboembolia, sindrome da distress respiratorio acuto, aggravamento del grado di danno polmonare e deterioramento dei sintomi clinici.

Il Direttore Generale di Rostec Sergej Cemezov ha aggiunto che ora nell’arsenale dei medici russi ci sono “entrambe le possibili forme di immunizzazione contro il coronavirus: attiva – vaccino e passiva – immunoglobulina“.

Nel nostro paese l’immunizzazione passiva con immuglobulina la conosciamo dall’estate 2020 ma il nostro Ministero della Salute non ha mai voluto prendere in considerazione la terapia così come da oltre due anni non risponde in merito alle terapie domiciliari.

Il dottor Giuseppe De Donno ha lasciato questo mondo in modo tragico.

Mentre i media diffondevano una narrazione catastrofistica, parlando di un virus mostruoso responsabile di morti inarrestabili come la Peste del ‘300, dall’ospedale del dr. De Donno, e non solo, arrivavano invece le notizie di complete guarigioni, ottenute con una metodica semplice, nota da tempo, pressoché a costo zero: la terapia col plasma immune, proveniente da persone malate e poi guarite.

Plasma contenente anticorpi protettivi, immunoglobuline in grado di neutralizzare il virus.

Si tratta di un principio semplice dell’immunologia applicato da tempo.

È ciò che ha salvato tante vittime potenziali del Tetano, malattia potenzialmente letale per la quale – in una persona non immune – in primo luogo si somministrano le immunoglobuline, in seguito si può fare la vaccinazione per mantenere l’immunità.

Solo due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana, e non sono sicuro della prima”.

Soltanto un popolo di imbecilli seriali poteva – e può ancora oggi – accettare la terapia domiciliare “tachipina e vigile attesa” battezzando come maghi, cartomanti e fattucchieri i moltissimi medici che hanno detto NO a questa follia collettiva che si chiama “vaccino o morte”.

La terapia con il plasma immunepraticata su larga scala in tutti i ricoverati, avrebbe potuto quindi impedire migliaia di morti a costo zero.

E la Russia oggi lo conferma!

Ma ormai è molto chiaro che le terapie con il plasma immune così come le altre terapie farmacologiche vengono apertamente ostacolate, frenate e boicottate in questo sciagurato Paese.

© Riproduzione riservata

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