Continua ad essere prolungata la data di scadenza dei vaccini Pfizer

di Stefano Pezzola

Dapprima è accaduto ad ottobre 2021 e nel nostro Paese – sempre avanti su tutto – si è spostato l’orologio della scadenza del vaccino Comirnaty – quello sviluppato da Pfizer e Biontech, per intenderci – che da allora in poi dura più a lungo.

Il periodo di validità è stato esteso dai precedenti 6 agli attuali 9 mesi, a patto che la conservazione avvenga correttamente secondo le modalità previste e senza interruzione della catena del freddo.

In particolare, l’estensione di scadenza è valida per i flaconcini chiusi e che siano conservati sempre a una temperatura compresa tra -90°C e -60°C, con l’eccezione di un periodo massimo di due settimane in cui la temperatura di mantenimento può essere più alta, tra -25°C e -15 °C.

E restano ovviamente valide tutte le indicazioni sulla brevissima vita utile una volta estratto dai congelatori e conservato a temperatura ambiente.

Una domanda, ma qualcuno ha mai visto congelatori all’interno degli Hub Vaccinali, ovvero avete prove concrete che le fiale vengano conservate alle temperature di cui sopra?

Oggi i flaconcini con scadenza 28.2.2022 magicamente hanno beneficiato di una proroga di scadenza fino al 31.5.2022.

Così come i flaconcini con scadenza 30.4.2022 andranno invece a scadere magicamente il 31.7.2022 (l’auspicio è che con moltissimi italiani in ferie vengano finalmente gettati tra i rifiuti urbani pericolosi).

E quasi come un Barbatrucco ecco arrivare lo studio di regime a confermare che non è pericoloso utilizzare farmaci scaduto.

Da un lato i risultati dello studio americano evidenziano aspetti importanti riguardo la conservazione dei farmaci in determinate condizioni, ma dall’altro non consentono di affermare al 100% – e meno male – che usare i prodotti oltre la data di scadenza sia sempre sicuro.

Infatti, senza un’analisi attenta, nessuno è in grado di stabilire con precisione se il farmaco scaduto è ancora stabile e, quindi, utilizzabile.

Una valutazione del suo aspetto può sicuramente aiutarci: variazioni di forma o di colore del prodotto sono il sintomo evidente di un’alterazione del farmaco.

Ma questo non è sempre sufficiente, dal momento che il semplice aspetto di un farmaco non può garantirci la sua sicurezza.

E, non meno importante, ricordiamo che lo studio americano partiva dall’analisi di medicinali scaduti sì, ma perfettamente conservati.

Quindi, potremmo allungare la vita ai farmaci soltanto a patto che questi vengano conservati nel modo corretto e dopo attente verifiche.

Non lo nego, sono molto curioso di capire chi avrà il compito nel nostro Paese di effettuare queste importanti verifiche: forse l’onnipotente generale Figliuolo che a maggio 2021 affermò con disinvoltura “che di fatto l’attuale vaccinazione di massa è sperimentale”.

Richiami da 21 a 42 giorni.

Booster – sarebbe stato brutto chiamarlo nuovo richiamo – prima a 6 mesi, poi a 4, infine quando “lo decidiamo noi”.

Cocktail di farmaci/vaccini con pazienti che dopo Vaxzveria e Spikevax hanno terminato il ciclo primario – ma non definitivo – con Comirnaty di Pfizer, magari scaduto.

Vi è un solo mezzo per far progredire la scienza: dar torto alla scienza già costituita”.

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