Cosa sappiamo dei vaccini Covid-19 e della prevenzione della trasmissione?

di Stefano Pezzola

Mi perdonerà il lettore se continuo a preferire la lettura di articoli pubblicati dal British Medical Journal rispetto ai commoventi editoriali di Massimo Gramellini con i quali ci ricorda che da “oggi le Ffp2 diventano immediatamente un ricordo e per qualcuno persino un rimpianto”.

Lo studio dal titolo “Cosa sappiamo dei vaccini covid e della prevenzione della trasmissione?” è stato pubblicato il 4 febbraio 2022.

Vedi link sotto:

https://www.bmj.com/content/376/bmj.o298

I vaccini che funzionano contro SARS-CoV-2 hanno contribuito a cambiare il corso della pandemia riducendo le malattie e i ricoveri ospedalieri, ma Chris Stokel-Walker si chiede cosa sappiamo del loro impatto sulla prevenzione della trasmissione.

Quali prove abbiamo che i vaccini covid-19 impediscono la trasmissione visto che l’autorizzazione alla commercializzazione è stata rilasciata proprio per questo?

La maggior parte dei documenti fino ad oggi – in particolare, molti sono preprint e devono ancora essere sottoposti a revisione paritaria – indicano che i vaccini stanno probabilmente rallentando il tassi di ospedalizzazione e ridotto la mortalità, ma non forniscono prove documentali sulla riduzione della trasmissione.

Il primo rapporto settimanale di sorveglianza del vaccino covid-19 dell’anno 2022 redatto dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) non ha fugato i dubbi degli scienziati, confermando se i vaccini covid-19 impediscono davvero la trasmissione del virus.

Non ci sono studi ad oggi che forniscano prove che i vaccini sono efficaci nel prevenire l’infezione.

Uno studio sulla trasmissione del Covid-19 all’interno delle famiglie inglesi utilizzando i dati raccolti all’inizio del 2021 ha altresì rilevato che il vaccino Covid-19 ha ridotto la probabilità di trasmissione domestica attorno al 40%.

Uno studio sulla trasmissione domestica che non ha però trovato conferma su un altro studio sugli operatori sanitari scozzesi condotto tra dicembre 2020 e marzo 2021.

Entrambi gli studi hanno analizzato l’impatto della vaccinazione sulla trasmissione della variante α di SARS-CoV-2, che all’epoca era dominante

Uno studio successivo condotto nel corso della pandemia, quando la variante delta era dominante, ha mostrato che i vaccini avevano un effetto ancora meno pronunciato sulla riduzione della trasmissione.

In che modo allora i vaccini dovrebbero aiutare a ridurre la trasmissione?

I vaccini non impediscono la trasmissione riducendo la carica virale, questo ormai è un dato di fatto.

La maggior parte degli studi dimostra che se hai avuto un’infezione dopo la vaccinazione, rispetto a qualcuno che ha avuto un’infezione senza un vaccino, stavi praticamente perdendo all’incirca la stessa quantità di virus“, afferma Paul Hunter, professore di medicina presso l’Università dell’East Anglia.

Uno studio sponsorizzato dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), ha trovato “nessuna differenza nel titolo del virus infettivo tra i gruppi” che erano stati vaccinati e non lo erano stati.

La variante omicron fa la differenza?

Pochi studi hanno esaminato la variante dell’omicron, anche se un rapporto pubblicato nel gennaio 2022 dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha citato un piccolo studio danese sulle famiglie.

Le persone che hanno completato la serie primaria di vaccinazione hanno sperimentato tassi di attacco secondario (SAR) del 32% nelle famiglie con omicron e del 19% nelle famiglie con delta. Per le persone che hanno ricevuto un booster, l’omicron è stato associato a un SAR del 25%, mentre la stima corrispondente per delta era solo dell’11%. C’è stata una maggiore trasmissione per le persone non vaccinate e una trasmissione ridotta per le persone vaccinate di richiamo, rispetto alle persone completamente vaccinate”, ha riassunto il rapporto.

Che impatto dovrebbero avere questi studio sul processo decisionale del governo?

Nel nostro Paese nessuno, visto che ormai è evidente che le decisioni sono state assunte senza il coinvolgimento scientifico del CTS.

Decisioni prettamente politiche, di limitazioni delle libertà dei cittadini e non certo a tutela della salute pubblica, per quello bastava investire negli ultimi 24 mesi nelle strutture ospedaliere per aumentare il numero dei posti letto e trovare soluzioni alla gravi carenze di organico.

Il fatto che i vaccini siano moderatamente efficaci a prevenire infezioni gravi, ma meno efficaci a prevenire la trasmissione, rende difficile la definizione di strategie politiche in tutto il mondo.

Certo è che il nostro governo dei migliori ce la sta mettendo tutta per esasperare i cittadini, creando divisioni sociali e approvando Decreti Legge privi di qualsiasi fondamento scientifico e di buon senso.

© Riproduzione riservata

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