Don Primo Mazzolari: “Tu non uccidere”

di Stefano Pezzola

Il cristiano è un uomo di pace, non un uomo in pace: fare la pace è la sua vocazione“.

Non c’è pace senza disarmo.
Non c’è disarmo se non tacciono i cannoni, se non si smontano, oltre alle ram­pe missilistiche, anche gli spiriti.
La pace non si regge sull’equilibrio degli armamenti, ma solo sulla vicende­vole fiducia, sul disarmo dei cuori.
Nel tempo della propaganda universale il pensiero diventa sovversivo.

E allora rileggiamo alcune parole di don Primo Mazzolari, tratte dal saggio “Tu non uccidere!” del 1952, parole che sembrano scritte oggi per tutti noi.
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Si uccide e si comanda di uccidere per un pezzo di terra, per una miniera, per un pozzo di petrolio.
Vale di più un pezzo di terra o un uomo? Una miniera o un uomo? Un pozzo di petrolio o un uomo?
Illuminati dall’esperienza oltre che dallo Spirito, i cristiani ormai sanno: che la guerra consegna ragione e giustizia alla forza; ch’essa è la strage degli innocenti, poiché il nemico è un nemico giuridico, designato a questo ruolo da interessi che non sono i veri interessi di nessuno; che è stupido moltiplicare stragi, rovine e disordini irreparabili sotto pretesto di riparare i torti: i superstiti dovranno alla fine mettersi a ragionare, se non vogliono distruggersi completamente: allora, tanto vale incominciare subito a fare l’uomo, visto che non giova a nessuno fare la bestia.
Per noi preparare la guerra, riarmarsi, vuol dire allestire condizioni per la guerra.
Le armi si fabbricano per spararle (a un certo momento, diceva Napoleone, i fucili sparano da sé); l’arte della guerra si insegna per uccidere.
Se vuoi la pace prepara la pace, se vuoi la guerra prepara la guerra.
La non violenza non va confusa con la non resistenza. Non violenza è come dire: no alla violenza.
E’ un rifiuto attivo del male, non un’accettazione passiva. La pigrizia, l’indifferenza, la neutralità non trovano posto nella nonviolenza.
La non violenza si manifesta nell’impegnarsi a fondo. La non violenza può dire con Gesù: Non sono venuto a portare la pace, ma la spada.
Da quando i cristiani si sono messi a ragionare sulla pace, a porre condizioni ragionevoli alla pace, a mettere davanti le loro giustizie, non ci siamo più capiti, ed è stata la guerra.
Cadono perciò le distinzioni tra guerre giuste e ingiuste, difensive e preventive, reazionarie e rivoluzionarie.
Ogni guerra è fratricidio, oltraggio a Dio e all’uomo.
O si condannano tutte le guerre, anche quelle difensive e rivoluzionarie, o si accettano tutte.
Basta un’eccezione per far passare tutti i crimini.

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