Dopo la scuola, tagli anche alla sanità ma non alle armi

di Stefano Pezzola

Nel Documento di economia e finanza (Def) ci sarà un ulteriore taglio alla Sanità Pubblica da oggi fino al 2025, con un abbassamento della spesa di un punto percentuale del pil, passando dal 7,2% di spesa al 6,2%, un risultato persino peggiore a quello pre pandemia del 2019.

Un taglio di ben 6 miliardi di euro in 3 anni che dimostra in modo inequivocabile che il governo dei migliori è ben poco interessato alla salute dei cittadini, dimenticando d’emblé la pandemia, quasi non fosse mai esistita.

Allo stesso tempo però, per rispettare i diktat imposti dalla NATO, dagli USA e dall’UE, non si risparmiano nell’aumentare vertiginosamente le spese militari (2% del pil) e a togliere l’Iva sulla vendita delle armi destinate alle guerre.

Del resto lo sappiamo bene.

Oggi si parla soltanto del conflitto russo-ucraino, e la pandemia dei media nazionali è miracolosamente scomparsa.

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