Il 13 ottobre 2015 si descriveva come identificare e verificare l’infezione virale da Covid-19

di Stefano Pezzola

Il Fact Checking svela la parte oscura dell’informazione e fotografa il nostro pessimo rapporto tra la realtà e ciò che pensiamo di essa.
I fatti ci obbligano ad agire, ecco perché molto spesso non li sopportiamo.
Ma come controllare i fatti?
Innanzitutto nessuna fonte deve essere considerata come verosimilmente veritiera.
Una caratteristica importante della fattualità di qualsiasi tipo è la coerenza.
I fatti sono connessi in modo causale e sistematicamente coerenti e se qualcosa non è causalmente connesso e coerente con tutti gli altri fatti, allora non è un dato di fatto.
Punto.
Non è giornalismo, non è moderazione di contenuti.
Il fact-checking viene oggi finanziato dalle grandi piattaforme digitali senza alcuna forma di trasparenza o rendicontazione e molte cose non tornano su business model e regole d’ingaggio.
La diffusione di informazione e disinformazione sul COVID-19 sulle principali piattaforme social a partire dal 3 gennaio 2020 – giorno in cui la Cina ha informato l’OMS della diffusione di una misteriosa polmonite – ha evidenziato la portata, in termini quantitativi, della diffusione di fake news nel nostro Paese e del totale disinteresse per il fact checking.
La diffusione di notizie inventate, create artificiosamente, oppure aventi carattere sensazionalistico, è divenuta una pratica corrente anche e soprattutto da parte delle istituzioni.
L’epidemia da nuovo coronavirus ha colpito i social con una eccessiva abbondanza di informazioni – alcune accurate e altre no – e ciò ha reso, e ancora oggi rende difficile per le persone, trovare fonti affidabili e attendibili.
Alcune regole basilari per effettuare una sorta di fact checking da soli sono senza dubbio:

  • Verificare l’URL del sito;
  • Visionare le altre notizie dello stesso sito;
  • Confrontare l’esistenza della news sui siti accreditati;
  • Cercare la notizia su Google;
  • Controllare i dati;
  • Verificare l’origine delle fonti;
  • Valutare il contesto della notizia.

Un modo efficace per valutare le proprie qualità di fact-checker o semplicemente di lettore attento e scrupoloso – piu’ mente e cuore e meno pancia insomma – è esercitarsi quotidianamente.
Ed allora proviamo subito con un primo esercizio facile facile.

Fonte: https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/patent/US-2020279585-A1

Finalità:
Viene fornito un metodo per acquisire e trasmettere dati biometrici (ad esempio, segni vitali) di un utente, in cui i dati vengono analizzati per determinare se l’utente è affetto da un’infezione virale, come COVID-19.
Il metodo include l’utilizzo di un pulsossimetro per acquisire almeno il polso e la percentuale di saturazione di ossigeno nel sangue, che viene trasmessa in modalità wireless a uno smartphone.
Per garantire che i dati siano accurati, viene utilizzato un accelerometro all’interno dello smartphone per misurare il movimento dello smartphone e/o dell’utente.
Una volta acquisiti dati accurati, vengono caricati sul cloud (o host), dove i dati vengono utilizzati (da soli o insieme ad altri segni vitali) per determinare se l’utente soffre (o potrebbe soffrire di) un’infezione virale, come il COVID-19.
A seconda dei requisiti specifici, i dati, le modifiche e/o la determinazione possono essere utilizzati per allertare il personale medico e intraprendere le azioni corrispondenti.

Verifica Google: https://patents.google.com/patent/US20200279585A1

Inventore: Richard A. ROTHSCHILD

Si tratta pertanto di una notizia verificata, attendibile e con fonti conosciute e riconducili a siti accreditati e certificati.
PunChem è un archivio pubblico di informazioni relative alle molecole chimiche.
In data 13 ottobre 2015 si descriveva come identificare e verificare l’infezione virale da Covid-19.
E nella stessa data venivano pubblicate in formato pdf informazioni riguardanti un’infezione virale, il Covid-19 appunto, che avrebbe fatto la sua comparsa ufficiale il 3 gennaio 2020.
Vogliamo chiamarla preveggenza?
Null’altro da aggiungere se non ribadire la necessità – dopo oltre due anni di narrazione dominante, creativa e fantasiosa – di acquisire informazioni documentate dove i fatti raccontati siano connessi in modo causale e sistematicamente coerenti.
Tutto chiaro?

© Riproduzione riservata

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