Il controllo del Green Pass nella nostra città

di Stefano Pezzola

Siamo in attesa di ricevere l’autorizzazione per il controllo del Green Pass da parte del Ministero della Salute. Pertanto al momento non possiamo effettuare questo tipo di controllo”.

Ecco il testo di un cartello affisso in un negozio della nostra città.

Aspetta e spera verrebbe da rispondere amichevolmente.

Passeggiando in centro, avvicinandomi alle vetrine dei negozi, talvolta ho deciso di chiedere se l’addetto al controllo del Green Pass fosse il titolare dell’attività.

Nella maggiore dei casi la risposta è stata che si trattava di un dipendente o collaboratore.

A quel punto ho chiesto sempre con gentilezza di esibirmi un documento di identità e il documento scritto di delega del datore di lavoro ad effettuare l’attività di controllo del green pass.

Durante la settimana l’85% delle volte il dipendente/collaboratore non era in possesso di tale documento (alcuni non sapevano neppure di doverlo esigere dal proprio datore di lavoro).

Abbiamo tutto il diritto di controllare tale documento e nel caso ci venga esibito, dobbiamo controllare chi lo abbia firmato e se si tratti veramente del titolare dell’attività per cui il controllore dovrà avere a disposizione anche una visura presso il registro delle imprese.

Ma è alla successiva domanda che ho riscontrato nei volti dei negozianti controllori, smarrimento e assoluta non conoscenza della normativa.

Nessuno è stato in grado di esibire la nomina a responsabile del trattamento dei dati da parte del Ministero della Salute.

Nessuno!

Ma i dati della piattaforma nazionale digital green pass appartengono, quanto alla titolarità del trattamento, al Ministero della Salute che deve nominare tutti i singoli gestori di attività come responsabili del trattamento.

Lascio al lettore immaginare la risposta quando infine ho chiesto che mi venisse consegnata su apposita modulistica l’informativa di cui agli artt. 12 e 13 GDPR.

Del resto da un Paese che partorisce un flop conclamato come l’app. Immuni che il governo continua a finanziare, che cosa vuoi aspettarti?

Tanto inutile, tanto costosa.

Il green pass è stato istituito dal Regolamento Europeo 953/2021, destinato soltanto a facilitare lo spostamento tra paesi membri dell’Unione Europea.

Entrando in un negozio del centro storico non stiamo certo viaggiando al di fuori del territorio della Repubblica Italiana e quindi viene da chiedersi a che titolo certe solerti attività ritengano legale esigere di controllare il marchio verde.

La risposta altresì è molto semplice.

Non dobbiamo mostrare il nostro Green Pass confermando al negoziante che non abbiamo intenzione di entrare in un esercizio che viola le norme europee e che discrimina i clienti in base ai trattamenti sanitari ricevuti.

Il buonsenso è forse il talento più equamente distribuito ma di sicuro il meno sfruttato al mondo”.

© Riproduzione riservata

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