La discriminazione dei figli non vaccinati

di Stefano Pezzola

Da un lato, ci sono i ragazzi che scrivono per capire come fare a vaccinarsi nonostante la contrarietà dei genitori, dall’altro ci sono i genitori che si rivolgono all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza per lamentare” afferma l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti.

Personalmente sono veramente incuriosito da questa moltitudine di ragazzi che si rivolgono alle premurose e attente istituzioni atte a garantire la politica del “uno vale un vaccino”, parafrasando lo sbiadito slogan dei grillini.

La discriminazione dei propri figli non vaccinati nell’esercizio dei diritti all’istruzione, allo sport, allo svago e alla cultura, dal momento che per legge al momento è necessario avere il green pass rafforzato per partecipare a buona parte di queste attività, è l’inevitabile effetto di una scelta operata dagli stessi genitori”, continua la Garlatti.

Poiché – e me ne scuso con il preparato lettore – non so davvero chi sia  Carla Garlatti, mi soffermo un attimo per acquisire qualche informazione.

Carla Garlatti ha assunto le funzioni di Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza il 13 novembre scorso dai presidenti della Camera e Senato e il 30 dicembre ha ricevuto dal Consiglio superiore della magistratura l’autorizzazione al fuori ruolo in quanto magistrato.

Un incarico che durerà quattro anni.

Dal 2011 al 2016 è stata magistrato addetto all’Ufficio legislativo del Ministero della giustizia.

È stata inoltre componente della Commissione per la “Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori” dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, presentata a Roma il 2 ottobre 2018.

QUI puoi scaricare il suo curriculum

Nella Sua intervista aggiunge: “non mi esprimo su queste scelte – riferendosi alla decisione di vaccinarsi e meno – né su quelle a carattere sanitario attinenti alla salute pubblica frutto di una valutazione degli esperti del Comitato tecnico scientifico. È invece mio compito guardare alla questione dal punto di vista dei minorenni”.

Chiede ai genitori di ascoltare i loro figli a proposito della volontà di vaccinarsi.

Perché, come previsto dalla legge 219 del 2017, il consenso al trattamento sanitario del minorenne va espresso dai genitori tenendo conto della sua volontà in relazione all’età e al grado di maturità.

E come non essere d’accordo? E’ bellissimo e fantastico ascoltare i propri figli.

Però – nella vita ci sono sempre dei però – vorrei sottoporre all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza alcuni quesiti.

Dal 10 gennaio, i ragazzi che vanno a scuola, non possono salire sui mezzi pubblici senza il “super green pass”, cioè devono essere vaccinati o guariti.

Secondo le stime fatte, sono più di mezzo milione gli studenti esclusi dal servizio “essenziale” del trasporto pubblico.

Questa mattina ad una fermata dell’autobus ho assistito personalmente ad una scena vergognoso che evoca drammatici tempi passati.

Decine di ragazzi mascherati costretti a mostrare il loro “marchio” ad un controllare qualunque poco interessato a biglietti ed abbonamenti e molto concentrato a controllare i loro green pass.

Qualsiasi politica di salute pubblica dovrebbe essere basata sull’evidenza scientifica più aggiornata e verificabile, motivata da comprovate ragioni oggettive e accompagnata da metodi di comunicazione chiari e trasparenti.

Mi piacerebbe davvero tanto reperire le evidenze scientifiche che giustificano il chiudere le porte di un autobus a chi non abbia accettato l’inoculazione del farmaco benedetto.

Vi è di più.

Dal 10 gennaio i ragazzi non in regola con il ciclo vaccinale sono esclusi anche da qualunque attività ludica, ricreativa, sportiva, culturale.

Non possono più giocare la partita di calcio, né frequentare il corso di musica, di danza, di ginnastica.

Vaccinati, guariti, o niente.

Neanche più la possibilità dei pur onerosi tamponi, che le famiglie erano disposte a eseguire.

Onde per cui gentilissima Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza sarebbe per me un privilegio grande conoscere se Ella ritenga che il governa debba continuare a garantire che l’intera popolazione possa godere dei suoi diritti fondamentali, come il diritto all’istruzione, al lavoro e alle cure oppure sia giusto perpetrare questa vile caccia alle streghe che adesso coinvolge i genitori anche nella loro podestà genitoriale.

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