Questo negoziato deve passare attraverso di noi, un solo canale

di Stefano Pezzola

Noi stiamo lavorando perché siamo stupidi?” chiede nel corso di una riunione poche settimane fa.
No. Perché siamo convinti che riceveremo tutti noi 80 milioni di euro. Questa è la posta in gioco. Non appena avremo questi contratti divideremo tutto” aggiunge nella conversazione registrata a sua insaputa.

A parlare è Massimo D’Alema che nelle vesti di mediatore mette in contatto Fincantieri e Leonardo con il governo colombiano per l’acquisto di alcuni mezzi da guerra.
M346 dell’ex-Finmeccanica e corvette e sommergibili di ultima generazione di Fincantieri.
L’ex presidente del Consiglio si presenta, secondo il racconto degli emissari colombiani, come “interlocutore privilegiato”.

Fincantieri e Leonardo negano di avere mai dato un incarico di consulenza all’ex premier. D’Alema invece fa sapere che il governo e l’ambasciata erano informati di tutto che oggi aggiunge “non è un attacco a me, è un attacco alle aziende italiane purtroppo andato a segno con l’aiuto del sistema dell’informazione”.
Ma l’affermazione più esilarante rilasciata ai media è senza dubbio “dalle armi vendute alla Colombia non avrei preso un euro”.
Peccato che nell’audio registrato si ascolti distintamente “ci dividiamo 80 milioni”.
Magari si tratta delle vecchie lire e non di euro, sta di fatto che si tratta di un caso Beppe Grillo-Moby moltiplicato per mille volte.

Un ex Premier – oggi non più in Parlamento – che conosce ancora e assai bene le dinamiche nei palazzi della politica e i modi per oliare un affare miliardario.
E milioni di euro di commissioni di intermediazione che girano attorno al mercato delle armi.

Sono passati oltre 10 anni dalla storica lite con Alessandro Sallusti su affitti a sua insaputa, ma The Song Remains the Same.

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