Ragazzi, ritrovate il vostro spirito ribelle

di Stefano Pezzola

La pandemia ci ha insegnato che non c’è salute senza salute mentale – ha dichiarato il ministro Roberto Speranza aggiungendo che – il tema si connette in maniera rivelante alle giovani generazioni, ai più piccoli: una parte larga dei problemi di salute mentale insorgono nelle età più basse, dei bambini e degli adolescenti”.

Forse il ministro dimentica che la pandemia e le inutili misure draconiane da Lui decise per il suo contenimento, hanno imposto numerosi cambiamenti in molti ambiti della vita quotidiana: lavorativo, familiare, sociale, scolastico e relazionale.
Queste trasformazioni hanno causato molteplici ripercussioni, anche dal punto di vista psicologico.
E nonostante i bambini sembrassero meno vulnerabili agli effetti sistemici del virus, il loro benessere psicologico ed emotivo è stato intaccato quanto quello degli adulti.

La chiusura di asili, scuole e servizi sociali, l’allontanamento da figure di riferimento come i nonni e gli amici e il confinamento all’interno delle mura domestiche, hanno modificato la qualità della vita e gli equilibri di tutta la famiglia.
“Sei bambini su dieci sotto i sei anni e sette su dieci sopra i sei anni mostrano problemi psico-comportamentali con il rischio di sviluppare disturbi più severi tre volte maggiore rispetto al pre-pandemia”.
È l’ennesimo dato che conferma quanto l’emergenza sanitaria si sia trasformata in emergenza sociale.

Emergenza sanitaria – è bene ricordare – che non c’è mai stata per gli under 18.

È sempre più chiaro oggi, come e quanto la pandemia abbia influito negativamente sulla crescita psicofisica di ragazzi ed adolescenti.
Come abbia cambiato il loro modo di comunicare e di chiedere aiuto.
Al di là della vera e propria sintomatologia nervosa – stati di ansia, disturbi del sonno, irritabilità – i ragazzi presentano manifestazioni di paura, senso di solitudine e difficoltà nelle relazioni.
Negli ultimi mesi non sono mancate le critiche agli assembramenti, al rifiuto della mascherina, a tutte le forme di insofferenza e le invocazioni alla libertà, che hanno fatto guadagnare ai ragazzi non poche accuse di leggerezza e irresponsabilità.
Idiozie.

Bisogna fare una riflessione più attenta sul cosiddetto bisogno di ritorno alla normalità.
La voglia di normalità non è solo il rifiuto delle restrizioni e il desiderio di tornare alle relazioni e agli svaghi di sempre, ma è anche la rassicurazione o l’illusione che tutto va bene di nuovo, che nulla è davvero cambiato o cambierà.
Illusioni appunto.

La speranza che i prossimi mesi restituiranno tutti alla vita di sempre, sia pure con le ferite lasciate dal virus, rimarrà purtroppo una vana illusione.
Coloro che detengono i fili di questo teatrino, non hanno nessuno intenzione di chiudere con l’aumento dei contagi e il numero dei decessi, con  l’arrivo delle varianti e la loro rapida diffusione.
Il loro obbiettivo è continuare a dare la percezione della gravità di un problema che tende a cronicizzarsi e sul quale la scienza mostra tutte le sue incertezze.
Un problema che condizionerà le nostre vite per anni così che niente sarà più come prima.
Senza responsabilità alcune da parte del virus, sia ben chiaro.

L’élite mondialista accompagnata dai propri ciambellani di corte non può prescindere dal far convivere le persone con la paura, con l’incertezza del futuro, con un’ombra scura proiettata costantemente sui progetti ed i sogni.
Questa è l’unica cause del disagio che i ragazzi stanno manifestando in modo sempre più forte.
Perché anche la scuola in presenza con le sue verifiche, le ansie, la noia, ma anche con la condivisione, la gioia di essere insieme e di apprendere insieme, anche la partita di pallone o l’aperitivo sono un simbolo di rassicurante normalità.

Il Covid quindi sta danneggiando la salute mentale dei minori?
Si, e la responsabilità lo ripeto non è del virus: disturbi d’ansia, sonno, irritabilità, regressione sono gli effetti psicologici causati dalla pandemia mediatica e da tutti quegli adulti che ancora oggi considerano la mascherina come un potente strumento di protezione dietro cui nascondere se stessi, le proprie emozioni e le proprie frustazioni.

Il 10 ottobre 2021 scrivevo le righe di cui al link sotto:
Gridate prima che gridino le pietre

Ragazzi, gli adulti vi hanno costretto a vivere in bolle tecnomorfe – e senza rendervene conto – vi siete lasciati tagliare le radici ed avete fatto mancare la vostra voce e il vostro pensiero.
Ma non dovete e non potete rinunciare a scoprire la vostra porta d’accesso al mondo dello spirito.
La tecnologia vi ha confinati in questo pianeta artificiale da cui non siete riusciti purtroppo ad emendarvi.

Ed avete accettato in silenzio, con la complicità dei vostri genitori completamente sconnessi dalla realtà, l’equazione vaccino = green pass = libertà.

Ritrovate lo spirito ribelle che dovrebbe corrispondere alla vostra età.
Perché adulti come il Ministro Roberto Speranza hanno ormai mostrato in modo inequivocabile di non tenere alla vostra salute e al vostro futuro.

© Riproduzione riservata

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