Superbonus 110%: in arrivo la tempesta perfetta?

di Stefano Pezzola

La situazione venutasi a creare a seguito del blocco della cessione dei crediti edilizi avrebbe dovuto essere messa al primo posto nell’Agenda di qualsiasi Governo a cui interessi l’economia reale e la sostenibilità di un comparto come quello dell’edilizia.
Il Superbonus 110% è invece ancora in bilico e lo conferma la Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), Federica Brancaccio, che ha parlato della paradossale situazione in cui si sta trovando il comparto delle costruzioni che, nonostante abbia generato un extragettito del 30% (pari a circa 6,4 miliardi) grazie al superbonus, è vittima delle continue modifiche al meccanismo di cessione del credito che hanno bloccato il mercato.
Molti cantieri sono già stati conclusi, altri sono ancora in corso d’opera, per alcuni il fine lavori è un obiettivo difficilmente raggiungibile.

Tutti, almeno quelli del 2022, hanno in comune un aspetto: nessuno o in pochi e a condizioni assurde vuole più acquistare crediti indiretti, maturati cioè da sconto in fattura. Con la triste conseguenza che molte imprese hanno realizzato lavori guadagnandoci crediti non monetizzabili.
La causa è da ricercarsi in una norma che ha consentito lo sconto integrale della fattura per gli interventi di superbonus, nelle continue modifiche normative che hanno destabilizzato il mercato e nel successivo blocco degli acquisti da parte dei principali attori coinvolti, ovvero Poste Italiane, CDP e molti istituti bancari.

Da settimane si parlava di un nuovo intervento sulla responsabilità solidale nella cessione dei crediti edilizi per provare a sbloccare la situazione.
Erano arrivate rassicurazioni sul possibile inserimento di una norma all’interno di quello che è già stato definito “Decreto Aiuti-bis” che in 41 articoli suddivisi in 7 Capi.
Decreto al cui interno invece non ha trovato posto questo correttivo, rimandando alla prossima legislatura ogni nuovo intervento.

Come sintetizza il portale Lavori Pubblici “quando tutti pensavano che l’ingranaggio potesse finalmente sbloccarsi dopo mesi di stop, è arrivata la Circolare n. 23/E del 23 giugno 2022 con la quale l’Agenzia delle Entrate ha complicato non poco i problemi, definendo alcuni indici per la verifica della diligenza dei cessionari nell’acquisto dei bonus edilizi e quindi della loro eventuale responsabilità per concorso nella violazione in caso di frodi o errori”.
Nonostante gli allarmi lanciati dal comparto, le manifestazioni in piazza, sembra che nell’agenda del dimissionario Governo non ci sia stato spazio per le decine di migliaia di imprese a rischio fallimento.

Anche l’ultima modifica apportata dalla conversione in legge del Decreto Semplificazioni fiscali difficilmente avrà risultati tangibili e porterà alla riapertura degli acquisti da parte delle banche.
Un paradosso davvero esplosivo a carico delle aziende e dei cittadini.

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