di Stefano Pezzola
Dalla guerra al Covid-19 alla guerra scoppiata in Ucraina il passo è breve.
Di qualche giorno fa a notizie che il generale Francesco Figliuolo viene confermato in prima linea su piu’ fronti.
Sarà lui infatti – già commissario per l’emergenza pandemia – a coordinare la missione italiana che andrà a rafforzare il contingente Nato nei Paesi limitrofi all’Ucraina.
A svelarlo è stato il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè che ha precisato: “il generale non interverrà sul terreno, dove ci saranno i comandanti dei diversi contingenti, il suo ruolo di guida del Comando operativo di vertice interforze è logistico, metterà insieme le truppe“.
L’Italia non poteva farsi trovare impreparata di fronte all’inasprimento della crisi alla quale stiamo assistendo in questi terribili giorni.
I rischi ci sono e molti anche per il nostro Paese.
Il sottosegretario alla difesa ha tenuto a ricordare agli italiani che come per gas e grano, tutte le materie prime che importiamo da Russia e Ucraina subiranno sicuramente rincari.
Il generale dal canto suo potrà benedire ucraini e russi con il siero miracoloso Comirnaty di Pfizer BioNTech, riportando pace e prosperità, preso atto che i frigoriferi degli ospedali sono pieni di scorte ed urge trovare una nuova platea di utilizzatori.
Io per il momento rimarrò in attesa dell’uso che verrà fatto del milione di dosi del nuovo farmaco/vaccino Novavax, monitorando eventuali cyber attacchi alle nostre infrastrutture da parte di hacker russi.
