L’H-index dei virologi “star” in tv

di Stefano Pezzola

L’indice H, o indice di Hirsch (a volte, in inglese, H-index), è un criterio per quantificare la prolificità e l’impatto scientifico di un autore, basandosi sia sul numero delle pubblicazioni, sia sul numero di citazione ricevute.
Il calcolo dell’indice viene eseguito in base alla distribuzione delle citazioni che le pubblicazioni di un ricercatore, ad esempio un medico, ricevono.
E’ considerato da molti un indicatore fondamentale della scienza.
Tiene infatti conto della quantità di articoli, citazioni e pubblicazioni elaborate da uno scienziato e quindi in quale modo fotografa la sua credibilità nel mondo scientifico.
Ad esempio Dalla pagina di interrogazione della banca dati Scopus, si selezioni l’etichetta Author search e si digita il cognome del medico che stiamo cercando.
Lanciata la ricerca, il risultato ottenuto sarà una lista con differenti varianti del cognome, con la specifica dell’area disciplinare di ricerca e dell’affiliazione: utilizzando queste informazioni aggiuntive si selezionino tutte le varianti pertinenti e si clicchi poi su Show documents.
Proviamo a verificare l’H-index delle virostar televisive.

Riepiloghiamo:
Matteo Bassetti = 74
Massimo Galli = 64
Andrea Crisanti = 64
Roberto Burioni = 29
Fabrizio Pregliasco = 20
Numeri che per assumere un significato agli occhi dell’attento lettore è corretto magari rapportare all’H-index di altri medici e/o scienziati meno televisivi.


John P. A. Ioannidis è un medico ed epidemiologo greco e statunitense.
Professore presso la Stanford University, Ioannidis si è occupato di numerosi campi, quali l’evidence based medicine, l’epidemiologia, la ricerca clinica, la statistica e la genomica.
Didier Raoult è un medico e microbiologo francese specializzato in malattie infettive.
Ha insegnato malattie infettive presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Aix-Marseille e nel 1984 ha creato l’Unità Rickettsia dell’università.
Riepiloghiamo:
John P. A. Ioannidis = 177
Didier Raoult = 166
Le virostar televisive italiche sostengono da 24 mesi che i farmaci/vaccini mRNA sonoefficaci e sicuri.
John P. A. Ioannidis e Didier Raoult sostengono invece assieme a moltissimi altri medici come Michael Levitt e Luc Montagnier ad esempio, che i farmaci mRNA sono “tanta pubblicità e pochissimi studi scientifici“.
Secondo Juanne Pili di Open però “l’H-index è molto utile per smascherare eventuali ciarlatani che si spacciano per ricercatori seri, usando il proprio camice per far valere il principio di autorità, ma rischia di diventare piuttosto contraddittorio se viene usato per soppesare i veri scienziati“.

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