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24 ragazzi aretini ai ‘Campi della Legalità’ in Calabria

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24 ragazzi aretini ai ‘Campi della Legalità’ in Calabria

AREZZO – Saranno 24 i ragazzi e le ragazze aretini che parteciperanno al progetto "Campi della legalità", i campi di lavoro e studio sulle terre confiscate alla 'ndrangheta organizzati dall'Arci in collaborazione con l'associazione Libera. Molti di loro sono stati protagonisti questa mattina in Provincia della conferenza stampa con la quale l'iniziativa è stata presentata, alla quale ha partecipato il Vicepresidente dell'Amministrazione provinciale Mirella Ricci. "Quella dei campi di lavoro organizzati dall'Arci è un'esperienza ormai consolidata e la riteniamo importante perché vuole promuovere nei giovani lo spirito di servizio e fargli capire cosa significa stare dalla parte della legalità – ha affermato Mirella Ricci. Andare a lavorare in Calabria in un terreno confiscato alla malavita, infatti, significa dare un segnale forte di speranza e, metaforicamente, seminare legalità". I ragazzi aretini saranno a Melito Porto Salvo dal 25 al 31 luglio, una realtà difficile visto che il Comune è stato commissariato per due volte consecutive per mafia. A Melito si trovava inoltre una clinica che ospitava latitanti e davanti alla sua costa è stata affondata una delle navi dei veleni della 'ndrangheta. I ragazzi aretini saranno chiamati a coltivare in un'area di sette ettari ortaggi biologici, e parteciperanno anche a progetti dei consorzi di cooperative sociali del territorio e ad attività di socializzazione sportive e culturali. Complessivamente saranno 642 i ragazzi che partiranno da tutta la Toscana per i campi di Corleone e Melito, con un'età che va dai 16 ai 19 anni ed una rappresentanza femminile che supera il 70%. "Con la nostra presenza – ha sottolineato Nino Materazzi dell'Arci di Arezzo – vogliamo riaffermare anche nel nostro territorio, grazie alla testimonianza dei ragazzi aretini che parteciperanno, quel senso della legalità che nel nostro paese si sta tragicamente perdendo". Alla conferenza stampa ha partecipato anche Manuela, una delle ragazze presenti lo scorso anno, che tornerà in Calabria anche questa volta: "è stata un'esperienza molto bella che ti consente di entrare a contatto con una realtà molto diversa dalla nostra e che ti arricchisce molto sul piano umano", ha spiegato.