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Fiat, reintegrati lavoratori licenziati a Melfi

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ROMA – Immediato reintegro dei tre operai dello stabilimento Fiat di Melfi (Potenza), due dei quali delegati Fiom, licenziati nel luglio scorso. Lo ha stabilito la sentenza del giudice del Lavoro di Potenza che ha definito 'antisindacale' la decisione della Fiat.
Una "grande" sentenza che restituisce "la giusta dignità ai tre lavoratori ingiustamente licenziati. In troppi hanno fino ad oggi parlato a sproposito di sabotaggio, oggi devono chiedere scusa ai lavoratori e anche alla Fiom". E' il leader della Fiom Maurizio Landini a commentare così con l'ADNKRONOS la decisione del giudice del Lavoro. "Una soddisfazione doppia perché innanzitutto viene dimostrata la volontà antisindacale di Fiat e in secondo luogo perché viene confermata l'importanza dello Statuto dei lavoratori in un momento in cui il governo ha annunciato di volerci mettere mano", aggiunge. Ma la sentenza, prosegue Landini, "deve far riflettere anche la Fiat perché la vicenda ha dimostrato come il tentativo di uscire da una crisi cancellando i contratti e le leggi non porti da nessuna parte, né l'azienda né i lavoratori".
Esprime ''grande soddisfazione'' il senatore del Pd Paolo Nerozzi, della Commissione Lavoro di palazzo Madama. Nerozzi chiede poi, ''anche oggi, come abbiamo già fatto il giorno dei licenziamenti, che il ministro Sacconi venga a riferire in Parlamento''. E ''a tutti coloro poi, che fuori e dentro il Parlamento avevano gioito per i licenziamenti, consigliamo di tornare sui propri passi e chiedere scusa ai lavoratori ingiustamente condannati''. Per il presidente della regione Puglia e Leader di Sinistre Ecologia e Libertà Nichi Vendola, la decisione del tribunale di Melfi dimostra ''che l'azienda aveva completamente torto e che i licenziamenti avevano carattere esclusivamente repressivo e intimidatorio. Sappiamo, purtroppo, che quello di Melfi non è affatto un caso isolato". L'atteggiamento dall'azienda, "riflette invece una precisa strategia anti-operaia e antisindacale, con l'obiettivo di riportare le relazione sindacali e i rapporti di lavoro a una dimensione che non esito a definire ottocentesca. E' fondamentale che ora tutte le opposizioni si mettano al lavoro per concertare insieme una linea politica con la quale contrastare e battere questa inaudita offensiva".

Articlolo scritto da: Adnkronos