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Quarata, la Asl incontra il Comitato dei cittadini

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Quarata, la Asl incontra il Comitato dei cittadini

Confronto, ieri sera, tra i vertici dell’Azienda sanitaria ed il Comitato dei cittadini delle frazioni comprese nel “triangolo delle cave”. La delegazione di cittadini – accompagnati dai consiglieri comunali Bianchi (Cinquestelle) e Barone (Idv), è stata ricevuta dal Direttore generale della Asl Enrico Desideri e dal Direttore del dipartimento della Prevenzione Domenico Sallese.

Gli abitanti della “zona delle cave” hanno sollecitato l’Azienda sanitaria a farsi carico delle criticità che alcune tipologie di analisi compiute, sia sulle persone che sull’ambiente, hanno evidenziato. Come è noto, sulla zona è in corso un monitoraggio per accertare se le condizioni ambientali hanno avuto effetti sulla salute dei cittadini. Pur trattandosi di uno studio tutt’ora in corso e per il quale sono stati previsti ulteriori sviluppi, sia qualitativi che quantitativi, per la definizione di un risultato chiaro sotto il profilo scientifico, esistono degli indicatori che già adesso non vanno sottovalutati.

“Per l’andamento altalenante degli esiti dei controlli effettuati sui pozzi – ha detto Desideri – è assolutamente sconsigliabile l’utilizzo dell’acqua presente, anche se la stessa, in base alle norme vigenti, viene classificata potabile (che non prendono in considerazione alcuni metalli ed altre sostanze)”.

Nonostante che dal 2009 le frazioni limitrofe all’area delle cave siano servite da una conduttura di acqua pubblica, ci sono ancora molte famiglie che continuano ad utilizzare i propri pozzi, sia per usi civili (in casa) che per innaffiare i propri orti. “E’ necessario – ha sottolineato Desideri – che su questo tema ci sia una presa di coscienza forte da parte dei cittadini: l’acqua dei pozzi non deve essere utilizzata per scopi alimentari e per altri usi, sul proprio corpo o per gli animali. Collaboreremo con Comune, Provincia ed altri, per avviare una campagna di sensibilizzazione forte contro l’utilizzo dell’acqua dei pozzi, invitando coloro che non l’hanno ancora fatto ad allacciarsi alla rete pubblica”.

Il comitato, nell’occasione, ha presentato anche i risultati delle analisi realizzate privatamente sui capelli di un gruppo di cittadini che già dalle analisi eseguite dalla Asl su sangue e urine, risultavano avere valori superiori alla media per quanto concerne alcuni metalli. Ed anche per i capelli, gran parte di questi soggetti (17 su 23) hanno riportato valori superiori alle medie nazionali.
“Senza sottovalutare nulla – ha precisato il direttore del Dipartimento della Prevenzione – quei valori ci suggeriscono di compiere altri approfondimenti, ma sia chiaro, ha proseguito Sallese, che non siamo in una situazione di allarme e non ci sono pericoli immediati per la salute della popolazione. Infatti, pur trattandosi di valori elevati, si tratta comunque di quantità che, ad esempio, sono assai inferiori a quelle riscontrate su lavoratori di molti settori produttivi. Il problema vero è che dobbiamo interrompere l’esposizione ai fattori di rischio che hanno determinato quei valori”.

Dal punto di vista operativo, azienda sanitaria e cittadini hanno convenuto sulla necessità di continuare le verifiche e gli accertamenti, allargando anche il campione, con un doppio binario: da una parte i cittadini cosiddetti a rischio, che cioè hanno bevuto e/o usato acqua dei pozzi, e dall’altra i cittadini della stessa zona che non ne hanno mai fatto uso.
Anche a Quarata le ricerche, come nel caso dello studio in corso a Civitella, meritano uno spettro maggiore di analisi.
“Le istituzioni, a partire dalla Asl – ha detto Desideri al Comitato – per dare risposte certe alle esigenze di salute della vostra area, saranno impegnate su tutti i fronti. Già da tempo lavoriamo a questo progetto, ma sarà nostra cura assieme al Comune e alla Provincia, tirare le fila di un tavolo operativo che comprenda Ars, Ispo, Arpat, ricercatori dell’università di Siena. Con queste istituzioni dobbiamo sicuramente accelerare i tempi di elaborazione ed analisi dei dati già in nostro possesso, per poi eseguire, oltre al monitoraggio biologico, anche quello ambientale. Per far questo, assieme alle altre istituzioni dovremo anche trovare le risorse necessarie. Voglio comunque ribadire – ha concluso Desideri – che i cittadini di Quarata non saranno lasciati soli di fronte alle preoccupazioni che nutrono per la loro salute”.