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Conclusa la catalogazione dei beni storico-artistici

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Conclusa la catalogazione dei beni storico-artistici

AREZZO – E’ conclusa la prima parte del progetto di catalogazione informatizzata delle opere d’arte della Rete museale aretina, promosso dalla Provincia di Arezzo in collaborazione con la Regione Toscana, al quale hanno partecipato i Comuni di Anghiari, Castiglion Fiorentino, San Giovanni Valdarno e Sansepolcro, la Soprintendenza e la facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo con il suo Laboratorio di Catalogazione dei Beni culturali, uno dei pochi presenti nelle università italiane.

“Il Laboratorio del corso di laurea in Scienze per i Beni culturali”, ha detto questa mattina la professoressa Luciana Borri della facoltà di Lettere presentando i risultati del lavoro, “ha condotto una complessa campagna catalografica (per ogni opera è stata redatta una scheda tecnica contenente informazioni storico-artistiche, scientifiche e amministrative, ndr) che ha interessato le opere di questi quattro comuni. In particolare”, ha proseguito Luciana Borri, “il Laboratorio si è preoccupato anche di formare, in collaborazione con i funzionari dell’Istituto centrale del Catalogo e della Documentazione (Iccd) del ministero dei Beni culturali, il personale addetto alla catalogazione”.

Oltre a Luciana Borri, presidente del corso di laurea e direttrice del Laboratorio, sono intervenuti alla presentazione l’assessore provinciale alla Cultura Emanuela Caroti, la dottoressa Paola Refice della Soprintendenza aretina, i funzionari dell’Istituto centrale per il Catalogo e la Documentazione (Iccd) del ministero dei Beni culturali, tra cui la dottoressa Sandra Vasco Rocca, i docenti della facoltà Paolo Torriti e Alessandra Baroni e i rappresentanti dei comuni coinvolti nel progetto.

“Questo lavoro di catalogazione, che unisce cultura, nuove tecnologie e formazione di nuove professionalità”, ha detto l’assessore provinciale Emanuela Caroti, “è importante: se non conosciamo il nostro patrimonio non possiamo infatti né tutelarlo né valorizzarlo; le informazioni sulle opere potranno inoltre essere messe in rete per promuovere i nostri beni artistici anche oltre i confini del territorio aretino; infine il progetto di catalogazione ha dato l’opportunità ai giovani laureati di specializzarsi in questo settore e al personale dei musei coinvolti di aggiornarsi. Spero che anche altri Comuni vogliano entrare in questo progetto, nel caso la Provincia continuerà a sostenere l’iniziativa, di cui l’Università è stata garante scientifico”.

Per Anghiari si segnala la catalogazione della raccolta di stemmi araldici della facciata del Palazzo comunale, oltre che delle opere pittoriche contenute all’interno; per Castiglion Fiorentino, il completamento della raccolta comunale non solo della preziosissima Pinacoteca, ma anche delle opere d’arte delle Chiese di San Francesco e Santa Chiara sempre di proprietà comunale, con un importante aggiornamento bibliografico e critico sulla Croce Santa realizzato sotto il controllo scientifico del professor Paolo Torriti, docente della facoltà di Arezzo (un lavoro, quest’ultimo, che ha evidenziato l’urgenza di un intervento conservativo dell’opera, concluso recentemente dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze per conto del Comune); per San Giovanni Valdarno sono state oggetto della catalogazione le opere del rinnovato Museo della Basilica, in particolare gli arredi e i tessuti antichi, e il recente allestimento del Museo di Casa Masaccio costituito da installazioni e opere di arte contemporanea; a Sansepolcro, infine, il lavoro di catalogazione ha riguardato la raccolta completa del Museo Civico e le tante opere di proprietà comunale conservate nel Palazzo delle Laudi, nel Palazzo Ducci del Rosso e nel complesso monumentale di Santa Chiara che sono stati oggetto di aggiornamento e catalogazione ex novo.

La catalogazione ha interessato dunque vaste aree di competenza tipologica che gli operatori, formati e assistiti tecnicamente, oltre che scientificamente, da docenti del Laboratorio universitario, tra cui la dottoressa Alessandra Baroni, hanno affrontato e risolto per gli standard di catalogazione riconosciuti dall’Iccd del ministero, utilizzando la strumentazione tecnologica messa a disposizione dalla facoltà.
Grazie all’impiego del software di catalogazione CART, messo a disposizione dalla Regione Toscana, il Laboratorio ha potuto inoltre rendere disponibili i dati catalografici e gli aggiornamenti tanto per il Sistema informativo generale (SIGEC) del ministero dei Beni culturali, quanto per le reti e i sistemi informativi locali dei Comuni, della Provincia di Arezzo e della Regione Toscana, che potranno utilizzare queste informazioni per la gestione, tutela e valorizzazione dei loro patrimoni.