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Lettera aperta di Chiara tTavanti, Presidente Arezzo Calcio Femminile

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“Premetto subito che non sono una giornalista e che scrivere non è mai stato il mio forte, quindi chiedo scusa sin da ora a tutti i lettori se lo stile di questa lettera aperta non è dei migliori, però ci tenevo a ringraziare tanta gente che mi è stata accanto, a tracciare un bilancio di questa stagione e ad annunciare i progetti futuri dell’Arezzo Calcio Femminile.
I miei primi ringraziamenti vanno al nostro addetto stampa, Artemio Scardicchio, il migliore in questo settore, il mio primo consigliere, il mio “fratellino”, la persona che chiamo nei momenti di sconforto, perché sa dirmi il contrario di ciò che penso: a metà stagione, in un momento non proprio felice, mi ha detto ”ricordati i presupporti iniziali, le parole dei primi giorni e non perdere di vista l’obbiettivo”…
Parole sante, sapevamo sin da subito che non sarebbe stato un anno semplice, unire due squadre di donne che per 10 anni sono state rivali sul campo era già di per se una bella impresa,
ma le difficoltà più grandi sono arrivate dall’assenza in parte dell’US Arezzo, che all’inizio dell’anno ci aveva fatto alcune promesse che poi non sono state totalmente realizzate.
Non abbiamo mollato, ci siamo armati di santa pazienza e siamo andati avanti, costruendo anche un piccolo settore giovanile: all’inizio potevamo contare solo su 3 bambine mentre oggi ne abbiamo 14 e il numero è destinato a salire: si allenano il lunedì e il mercoledì dalle 18 alle 19 ai campi dell’antistadio, e a tal proposito ringrazio “occhi verdi” per averci concesso l’utilizzo dello spogliatoio che porta diretto al campo, e li ringrazio per la loro immensa disponibilità e gentilezza.
È proprio ai “campini” di Graziani che abbiamo disputato la prima amichevole con i bambini del Quarata, risultato finale 7-1 ed è stato al nostro unico e primo gol che è esplosa la tribuna… perché cari signori, questa è la magia del calcio femminile,
Fabio Caressa, in un bellissimo libro, dice che il calcio rispecchia l’Italia che stiamo vivendo, il calcio femminile oggi rispecchia quell’Italia fatta di sacrifici, quell’Italia di persone oneste, che guadagnano poco, in questo caso niente, ma vanno avanti perché amano ciò che fanno, perché in fondo l’importante è esultare delle piccole cose.
Il calcio femminile come tutti gli altri sport di cui non si parla è costruito su di una solida e bellissima base, la passione.
Ma di queste cavalline io voglio che si parli, mai come da quando è iniziato questo progetto, ho sentito l’appartenenza a vivere questa città. Ricordo quando ero piccola e mio zio mi portava allo stadio, ricordo quando la domenica tornavo dall’uscita scout e passando davanti alla stazione c’era il delirio per il mitico derby Arezzo-Perugia.
Vorrei che l’Arezzo tornasse a farci battere il cuore, l’emozioni che sa darti lo stadio sono davvero belle, vorrei che le nostre bambine accompagnassero i giocatori al centro del campo prima del fischio iniziale, vorrei che questo Arezzo tornasse ad essere grande, e vorrei che il femminile lo rendesse ancora piu speciale.
Presidente Ferretti lei ha un bell’obbiettivo da raggiungere, e io credo in lei!
Avevo 14 anni quando ho vestito per la prima volta la maglia dell’Arezzo, oggi esserne il presidente
è un onore ed un onere, sento il peso di tutte quelle persone che dall’83 ne hanno fatto parte.
Ringrazio Massimo Tucci, Vice Presidente, che mi ha ceduto la presidenza, e che contro ogni mia aspettativa è stata la mia più bella rivelazione. Grazie soprattutto per quando mi hai detto “torna a sorridere che ci manca”, poche parole in una giornata piovosa agli allenamenti delle bambine, un gesto semplice come una mano appoggiata sulla spalla, questa è la società che voglio, fatta di persone che amano questo sport e si stanno vicine nei momenti giusti.
Ringrazio il villaggio amaranto, Thomas Locatelli, Umberto Zerbini e Rossana Menchetti, per averci concesso di giocare in una struttura bellissima, quella casa è Amaranto, quella casa ti fa sentire importante, ringrazio Nico il custode sempre estremamente gentile e soprattutto nostro primo tifoso.
Grazie a Fini Marina, la nostra commercialista Grazie ad Umberto Zerbini perché è stato lui il promoter di questo progetto, le idee hanno un valore, e anche se a volte ti maledico, ti sarò sempre immensamente grata.
Grazie ad Andrea Buratti, segretario dell’Us. Arezzo, grazie perché sei davvero un uomo bravo, sempre disponibile, è grazie a te che anche nei momenti piu difficili non abbiamo mai dato niente per perduto.
Grazie ai ragazzi della Desmo, per aver mantenuto tutto l’anno un campo di allenamento degno da serie A, grazie a quegli uomini di poca fede Willy, Sandro e Ciuffo.
Grazie all’SVS per la loro innata pazienza con me.
Grazie ai nostri sponsor, Bar Tabaccheria Alter Ego, Pasta fresca Poggiolini, Coiba, Mely’s maglieria.
Grazie a chi ci ha permesso di pubblicare tutto l’anno il nostro giornalino, che presto sarà nuovo e pieno di sorprese.
Grazie a tutti quelli che hanno acquistato la tessera del sostenitore.
Grazie a tutti i nostri tifosi.
E al nostro gruppo “ fedelissimi amaranto”.
Grazie alla nostra Super fotografa Sara Belia, le tue foto sono speciali, sai racchiudere il senso del momento per non dimenticarlo mai.
Ringrazio Silvia Municchi, Valerio Gori, Giulio Tanganelli e Francesca Pecorelli, il nostro team e ringrazio Rachele Rubechi per tutte le cose che fai che ad elencarle tutte non basterebbe un giornale intero..
Grazie al nostro Nonno, per la frutta a fine allenamento e le pizzette a fine partita, mi chiedo dove trovi la voglia di un gesto gentile anche quando va tutto storto, e le pizzette se le meriterebbero in faccia.
Grazie al Sig. Pepe che ogni domenica ci fa trovare le maglie profumate.
Grazie a Marcello Burgassi che tiene il conto dei rimborsi spese e tante altre cose.
Grazie a tutte le mamme e a tutte quelle persone che con amore e fatica hanno cucinato alle cene,
e grazie a tutti quelli che vi hanno partecipato.
Grazie infine alle nostre ragazze… è stata dura ma ce l’abbiamo fatta , siamo arrivate in fondo, un po’ a pezzi ma non troppo. Mi piace guardare il bicchiere mezzo pieno. Non mollate perché il difficile ce l’abbiamo alle spalle, e voi dovete guardare avanti. Non importa quanto ci vorrà, le cose durature si costruiscono piano piano, e noi non possiamo aver fretta “ Roma non è stata fatta in un giorno”.
Voglio fare un saluto speciale a Giampiero Baldi da parte di tutti noi, con immenso affetto , siamo felici che questa maglia ci ha dato modo di riabbracciarti un’ultima volta.
Infine ringrazio mio nonno, Italo Sanarelli, grande grandissimo imprenditore, colonna portante della mia famiglia e della mia vita, onesto buono diretto, diceva che il calcio e il bar non erano per donne, ma ogni domenica mi apriva la borsa e controllava se era ordinata e se le scarpe erano pulite, era lui il mio primo tifoso a guardarmi al di la della rete.
Grazie.”

Chiara Tavanti