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Da rifiuto a opera d’arte, è la cracking art

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Bergamo, 30 mag. – (Adnkronos) Chiocciole, rane, suricati, lupi, rondini, pesci angelo e stelle marine: oltre 7.000 sculture in plastica di grandi dimensioni che riproducono sette specie di animali in mostra all’Oriocenter di Bergamo fino a novembre per il più grande evento di cracking art nella mostra ”Il sesto continente”. Una provocazione, condita di arte e cultura, per sensibilizzare i media e l’opinione pubblica sul problema ambientale.
“Il mio primo incontro con gli artisti della cracking art è avvenuto nel lontano 1995, quando ero assessore alla cultura del Comune di Milano.  Si tratta di un modo di offrire una seconda vita ai materiali che sono diventati rifiuti – dichiara Philippe Daverio presentando oggi a Milano la mostra – Anzi, è il primo modo creativo di fare raccolta differenziata, attraverso un intervento etico che diventa un gioco ludico. Come pure, in questo caso, gli animali trasformano l’edificio in un totem della comunicazione e un centro commerciale in una galleria d’arte dove ogni angolo racconta una storia”.
Il Cracking Art Group è composto da Renzo Nucara, Marco Veronese, Carlo Rizzetti, Alex Angi, Kicco e William Sweetlove. Sin dalla nascita del movimento nel 1993 i sei artisti hanno operato una trasformazione nel mondo dell’arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale, unito a un rivoluzionario uso di materiali plastici che evocano una stretta relazione tra naturale e artificiale. Negli ultimi anni, il Cracking Art Group ha realizzato diverse installazioni di regeneration in piazze, monumenti, musei e centri commerciali, portando l’arte contemporanea a confronto con l’arte antica e monumentale.